Chi sotto casa e chi ai confini, mentre l’elevato numero di partecipanti, circa 37 mila, al concorso per dirigente scolastico non fa venire a nessuno il dubbio che qualcosa nella organizzazione, forse, si doveva cambiare.
E così con amara sorpresa molti docenti, che si sono candidati al concorso per dirigente scolastico, hanno dovuto prendere atto che la loro sede, per la prova preselettiva del prossimo 23 luglio, si trova al “confino” della propria Regione. Si è in pratica passati da un eccesso all’altro. Dall’ammassare tutti in un’unica località, requisendo tutte le scuole, alla dislocazione in piccoli numeri di aspiranti ma spediti anche in sedi lontanissime della Regione.
Gli Uffici scolastici regionali, con scelta forse comprensibile ma anche illogica da altri punti di vista, se per un verso hanno individuato una quantità notevole di aule e laboratori informatici, dall’altro, con poca cura della logistica, hanno assegnato agli spiranti dirigenti la sede della prova secondo un rigoroso ordine alfabetico.
E la conseguenza che ne è venuta fuori ha del grottesco, cosicchè docenti che potevano svolgere la prova sotto casa sono andati a finire nella scuola sotto casa del collega che deve raggiungere di contro quell’altra del collega.
Non c’era altra strada, si dirà. Ma non è così, perché con un po’ più di razionalità, con più attenzione e con un lavoro più scrupoloso degli addetti a queste operazioni, si poteva benissimo dislocare secondo il principio della residenza e della vicinanza alla sede.
Che senso ha infatti mandare tutti quelli col cognome in “A” in una sede e quelli con la “B” a trecento chilometri? Capiterà così che l’aspirante a preside di Siracusa dovrà recarsi in una scuola di Palermo e quello di Palermo in una scuola di Siracusa per fare la stessa prova, con spreco di tempo, di denari e di stress.
Altri invece si ritrovano o nella stessa scuola dove insegnano o in quella dietro l’angolo.
Intanto le operazioni di identificazione dei candidati iniziano alle ore 8, mentre alle 10 è previsto l’avvio delle prove, e nella speranza che tutto proceda regolarmente, anche perché siamo ormai abituati alle piogge di ricorsi per sbagli nelle procedure e per delle difformità che si annidano dovunque.
L’altro elemento da considerare sono i costi per operazioni di questo tipo, che investono non solo il ministero, ma anche, come evidenziato, i docenti: alcuni dovranno prenotare persino l’albergo, altri invece si faranno una passeggiata all’angolo delle propria abitazione.
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