Di Sergio Mattarella, che a partire da sabato potrebbe essere il nuovo Presidente della Repubblica, si stanno ricordando in questi giorni i suoi indubbi meriti nella lotta contro la mafia.
Mattarella, però, fu anche Ministro dell’Istruzione con il VI Governo Andreotti, dal luglio 1989 fino al 27 luglio 1990 e al suo nome sono legati avvenimenti che sono entrati nella storia della scuola italiana.
Intanto quando arrivò a Viale Trastevere erano già stati avviati da tempo i lavori per la Prima Conferenza Nazionale della Scuola voluta dal precedente ministro Galloni.
La Conferenza venne aperta il 30 gennaio del 1990 proprio da Mattarella anche se la relazione più significativa fu quella di Sabino Cassese che nella sua qualità di studioso di diritto pubblico sostenne la necessità di introdurre norme per rendere autonome le istituzioni scolastiche.
Lo stesso anno, agli inizi del mese di giugno, viene promulgata la legge 148 di riforma della scuola elementare che introduce i “moduli” (3 insegnanti ogni 2 classi).
Poche settimane arriva la legge 162 che affida al Ministero dell’Istruzione il compito di coordinare le attività di educazione alla salute nelle scuole di ogni ordine e grado.
Per la verità già l’anno prima, Mattarella, grazie anche alla collaborazione del sottosegretario Beniamino Brocca aveva iniziato a lavorare anche alla riforma della scuola superiore.
Il nome di Sergio Mattarella è legato anche al maxiconcorso a cattedre per la scuola secondaria bandito proprio nel marzo del ’90.
Un dato curioso: se dovesse diventare davvero Presidente della Repubblica, sarebbe il secondo Ministro dell’Istruzione a raggiungere la massima carica dello Stato.
Prima di lui la stessa cosa era accaduta con Oscar Luigi Scalfaro, Ministro dell’Istruzione tra il 1972 e il 1973 (guarda caso sempre con Andreotti capo del Governo) e Presidente dal 1992 al 1999.