Il Ministero di Viale Trastevere da mesi fa annunci a squarciagola che le cose vanno bene, ma in realtà la situazione è veramente drammatica e i docenti la stanno vivendo cara sulla propria pelle mostrando insofferenza, disagio, malumore, nervosismo.
I guai della legge della Buona Scuola con le deleghe, la mobilità con il suo misterioso algoritmo, il mancato ritorno di migliaia di docenti nelle loro terre di origine, la rottura del nido familiare di padri e madri costretti a vivere lontano dai figli ancora piccoli, il diniego del trasferimento, il rebus delle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie sono solo alcune delle punte negative che il Miur ha sciorinato in questi mesi.
E poi il contratto di lavoro che sembra che non voglia essere rinnovato e si fa come la tela di Penelope prendendo sempre tempo o facendo il gioco sporco dello scaricabarile, gioco che la Pubblica Amministrazione conosce a fondo per fottere i malcapitati di turno.
A questo si aggiungono gli annunci propagandistici che i docenti guadagnano poco, che gli stipendi sono da fame e devono necessariamente essere adeguati, che il lavoro dicente è prezioso e deve essere riconosciuto dallo Stato, che bisogna ridare autorevolezza alla classe insegnante per aumentare il loro prestigio di fronte ai genitori e agli alunni. Tutte chiacchiere e le chiacchiere se le porta il vento.
E in questa baraonda che non fa che accrescere la rabbia e il rancore degli insegnanti, il ministro lancia slogan che hanno il chiaro sapore preelettorale quale la favoletta dei 3000 euro al mese, sapendo benissimo che non li potrà mai ottenere perché i cordoni della cinghia del Mef sono molto stretti tanto che l’inquilino di via XX Settembre ha messo sul piatto della bilancia la miserabile somma di 85 euro lordi, somma che offende e emargina sempre più la categoria docenti rendendola ancora più povera nel comparto della Pubblica Amministrazione.
Il Miur cerchi di fare le cose seriamente, avendo a cuore la sorte di migliaia di precari e di molti padri e madri sballottati da Nord a Sud senza pietà per la mobilità frutto di una legge iniqua, scellerata, frettolosa, frutto di un parto cesareo gestito alla carlona. Si pensi alle settecentomila domande di inserimento in terza fascia con la triste storia del modello B, gente che crede nella scuola di poterci inserire. Da Viale Trastevere molto fumo, ma ora il tempo del fumo è scaduto. E’ l’ora di vedere l’arrosto perché Ferragosto è alle porte.
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