La trattativa per il rinnovo del contratto scuola è entrata nel vivo. Oggi sarà una giornata chiave con l’incontro all’Aran tra rappresentanti del governo e i sindacati.
Il dibattito si è acceso soprattutto sulle risorse economiche da destinare al rinnovo contrattuale.
Con quali fondi si possono coprire gli aumenti per tutto il settore dell’Istruzione e della Ricerca?
Per garantire un aumento medio di più di 85 euro lordi medi al mese (la quota base stabilita dal governo in base agli accordi di Palazzo Vidoni del novembre 2016, 45 euro netti) potrebbe essere necessario destinare i fondi previsti dalla legge 107/2015 per quanto riguarda il bonus merito (200 milioni) e carta del docente (il bonus da 500 euro, altri 380 milioni).
Queste aggiunte permetterebbero di far aumentare gli stipendi più alti fino a 130-140 euro lordi al mese, anche se rimarrebbe irrisolto il problema degli stipendi più bassi.
I sindacati premono in questa direzione, ma l’amministrazione centrale non è convinta: sarebbe sconfessato l’impianto della Buona Scuola tanto caro all’ex premier Matteo Renzi e al Partito Democratico.
Attenzione, però. Attualmente i 500 euro di bonus per l’aggiornamento professionale i docenti se li ritrovano netti nella famosa carta con cui fare gli acquisti (anche se per un tempo determinato). Se fossero inseriti, invece, nella parte tabellare dello stipendio, destinati per l’aumento contrattuale, sarebbero 250 euro nette.
Inoltre, come abbiamo già avuto modo di osservare, i fondi per la Carta del docente, ammesso che i sindacati riescano ad ottenere che vengano utilizzati per il contratto, saranno disponibili solo a partire dal settembre 2018 dal momento che la quota del 2017/18 è già stata accreditata a tutti gli insegnanti.
Lo stesso vale anche per il bonus merito. Per il fondo destinato alla valorizzazione del lavoro dei docenti, (attualmente ne hanno usufruito 1 docente su 3 per scuola, con circa 500-600 euro in media a prof) c’è da aggiungere che la cifra andrebbe spalmata non solo su tutti i professori, ma anche sul personale Ata.
La Tecnica della Scuola, dunque, chiede ai propri lettori. Siete d’accordo a destinare le somme per bonus merito e carta del docente per gli aumenti contrattuali? Non resta che votare il sondaggio.
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