La norma di conversione del Dl Sostegni bis, in procinto di essere approvata al Senato, si preoccupa di intervenire sulla povertà digitale e sulle criticità determinate dalla didattica distanza, rilevate di recente anche dall’Invalsi.
Tra i vari interventi messi in campo per aiutare le scuole e le famiglie a prepararsi all’ipotesi della DaD che si profila ancora una volta all’orizzonte, come molti opinionisti ritengono, torna il comodato d’uso dei dispositivi digitali. Ma quali famiglie ne hanno diritto?
Stabilisce la norma: Al fine di ridurre il fenomeno del divario digitale e di favorire la fruizione della didattica digitale integrata, le istituzioni scolastiche possono chiedere contributi per la concessione di dispositivi digitali dotati di connettività in comodato d’uso gratuito agli studenti appartenenti a nuclei familiari con un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 20.000 euro annui.
Complessivamente, sono 20 milioni gli euro destinati dallo Stato a coprire il fabbisogno digitale delle scuole per l’anno scolastico 2021-2022. Una priorità che i risultati Invalsi rendono ancora più incalzante, dato che le scuole e le regioni che hanno mostrato i maggiori arretramenti degli apprendimenti coincidono con quelle che hanno mantenuto i ragazzi in DaD per i periodi più lunghi.
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