Con la chiusura delle scuole (totale a marzo, parziale adesso) i docenti delle scuole italiane sono stati “costretti” a formarsi sulla didattica a distanza.
Un sistema che ancora genera in alcuni paure e diffidenza, ma che rappresenta secondo altri, il futuro dell’istruzione. La preparazione dei docenti in materia di Dad è necessariamente aumentata.
Secondo un’indagine del ‘Sole 24 Ore’ oltre 572mila professori hanno seguito almeno un corso sulla didattica a distanza, ovvero più dei due terzi del totale. Il dato si riferisce da marzo 2020 in poi e riferito al Decreto Cura Italia e i 5 milioni stanziati dal Governo.
Dalle aule scolastiche al web da casa. Colpa del Covid che ha decisamente accelerato un percorso iniziato. Nell’anno scolastico 2018/19 ad esempio solo 145mila docenti iscritti alla piattaforma nazionale Sofia (su un totale di 393mila) avevano seguito almeno un corso. Con l’arrivo della pandemia, il numero dei professori che si è aggiornato sulla didattica digitale è salito a 572.888 su 836mila in organico, ovvero il 68% da marzo a oggi.
Ci sono infine i dati sulla card formazione da 500 euro dedicata ai docenti di ruolo: 350 dei 380 milioni sono stati spesi dai professori nell’anno scolastico 2019/20, con il 68% investito sull’hardware e l’1,6% sul software.
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