La DaD scuola rende urgente la questione dello studio autoregolamentato. I ragazzi infatti sono sempre più chiamati a lavorare in autonomia, specie durante la quota di lezione in modalità asincrona (vai al corso). Ricordiamo infatti che se nella modalità di lavoro sincrono lo studente riceve il feedback immediato dei docenti e dei compagni di classe; durante il lavoro asincrono, al contrario, lo studente lavora per conto proprio, secondo ritmi e bisogni individuali.
Ma facciamo il punto sui termini lezione sincrona e lezione asincrona.
Significa che docente e studente sono presenti contemporaneamente nella piattaforma, possibilmente scelta dalla scuola. Questa modalità garantisce lezioni interattive e privilegia azioni in tempo reale. Si tratta di una lezione erogata su supporto digitale, in un ambiente del tutto virtuale, online, che assume le caratteristiche della classe in presenza, garantendo la costante interazione tra discenti e docenti. La lezione è svolta nella forma di video lezione, con la possibilità di svolgere test scritti e orali, alla presenza e sotto la supervisione dell’insegnante.
Prevedono la consegna attraverso piattaforme e luoghi virtuali di condivisione con gli studenti di materiali, compiti da svolgere, attività da riconsegnare. Si basano quindi sullo studio autonomo, eventualmente anche in gruppo da parte dei discenti. Il docente è offline e pertanto non è presente in contemporanea allo studente nell’aula virtuale, ma segue e monitora il percorso di apprendimento, inviando feedback valutativi. Sono attività che non hanno vincoli orari e di luogo.
Ne consegue che la DaD a scuola renda ancora più rilevante la personalizzazione degli apprendimenti, proprio perché, come dicevamo, specie nel lavoro asincrono ogni studente, ancora più che in passato, ad obiettivi diversi secondo percorsi diversi, arrivando a risultati diversi.
Non tutti, cioè, alla fine raggiungeranno gli stessi risultati ma ognuno perseguirà propri traguardi.
In altre parole, in un contesto di didattica a distanza è inevitabile che il docente si ponga il problema della personalizzazione degli apprendimenti. Non si può insegnare a tutti allo stesso modo, specie laddove le condizioni tecnologiche di partenza, il rapporto con la tecnologia e l’accessibilità ad essa saranno molto diversi tra una famiglia e l’altra, tra un alunno e l’altro. Insomma, la questione dell’uguaglianza di opportunità si fa più stringente in periodo di Covid e di didattica a distanza.
Dunque come fare? Come lavorare sulla motivazione degli alunni e sui loro apprendimenti facendo in modo che davvero nessuno rimanga indietro?
Una strategia efficace è lavorare sull’autoregolamentazione dello studio e sull’autovalutazione. L’alunno non dovrà conformarsi a un sistema dell’apprendimento prestabilito, ma dovrà imparare ad imparare, imparare a fare da solo non soltanto rispetto ai compiti ma anche rispetto agli obiettivi e ai traguardi. Questo è un po’ il senso della scuola degli ultimi, come ci insegnava Don Milani, che diventa anche valutare dalla parte degli ultimi, come suggerisce Claudio Borello nel capitolo Didattica e valutazione di un interessante manuale di Didattica generale.
Insomma, a maggior ragione nella scuola della didattica a distanza i ragazzi hanno bisogno di rendersi autonomi nella gestione dello studio e nell’acquisizione di abilità e informazioni. Un’auto-regolazione dello studio che avrà effetti positivi sulla motivazione ad apprendere, sul senso di responsabilità, sull’autostima.
Su questi argomenti vi segnaliamo il corso Promuovere uno studio autoregolato nella didattica a distanza, in programma il 24 e il 25 novembre, con la nostra formatrice Francesca Napoletano. Il corso intende proporre ai docenti una serie di strategie per promuovere l’autoregolazione nello studio dei loro studenti.
Ecco i principali obiettivi del corso:
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