In altre parole la condizione economica di chi non raggiunge una retribuzione soddisfacente. Infatti, si stima che siano oltre 500 milioni di persone a identificarsi con questo termine nell’ex Impero di mezzo. Praticamente tutti quelli che navigano in internet, il 40% dello Stato più popoloso del mondo. Sono per lo più nati negli anni ‘80 o dopo. Sono studenti o lavorano nell’industria informatica o dei media. Quasi sicuramente non hanno l’impiego statale a cui puntavano i loro genitori quando li hanno fatti studiare.
Anche in Italia una rilevazione di AlmaLaurea che si è basata su dati 2012 riguardanti i laureati del 2011 ad un anno, del 2009 a tre anni, del 2007 a cinque anni, ha comunicato informazioni sul guadagno dei nostri neolaureati, evidenziando la “generazione mille euro”. A tal proposito il guadagno dei giovani laureati a un anno dal conseguimento del titolo supera di poco i 1.000 euro netti mensili.
Siamo a 1.049 per le lauree triennali, 1.059 per le specialistiche biennali, 1.024 per le specialistiche a ciclo unico come Medicina, Veterinaria, Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, Farmacia, Giurisprudenza, Architettura, Odontoiatria. A cinque anni dal titolo il guadagno mensile netto si attesta a 1.440 euro tra i laureati specialistici e a 1.484 euro tra quelli a ciclo unico.
Numeri che confermano un disagio giovanile globalizzato sia in oriente che in occidente, perché la crisi finanziaria non conosce confini geografici, religiosi e politici.
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