I numerosi interventi legislativi che si sono susseguiti nel corso degli anni hanno cambiato non solo il sistema scolastico italiano ma anche il ruolo del personale docente. La scuola è passata da semplice luogo di trasmissione dei saperi, dove lo studente veniva considerato un soggetto passivo, ad una comunità educante in crescita e sempre più inclusiva dove al centro viene posto lo studente quale soggetto attivo. Pertanto, l’insegnamento ha l’obiettivo di garantire un apprendimento che sia funzionale alle singole capacità cognitive e di sviluppo dell’alunno. L’inclusività, protagonista indiscussa del nuovo sistema scolastico ha reso necessaria la presenza di docenti, di ruolo, annuali e temporanei, che siano sempre in costante formazione e aggiornamento. Questa esigenza non solo è garantita attraverso gli organi collegiali specificamente preposti a garantire questo scopo, ma anche attraverso l’impegno da parte dei singoli docenti di impegnarsi e di investire sulla propria professione.
La legge sulla Buona Scuola attribuisce alla formazione del docente il carattere obbligatorio, permanente e strutturale, quale “opportunità di effettivo sviluppo e crescita professionale, per una rinnovata credibilità sociale di contributo all’innovazione e alla qualificazione del sistema educativo”. La ratio di questo intervento normativo deriva dall’aumento dei casi di studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) e tra questi una presenza decisamente maggiore riguarda gli “altri” BES, ossia alunni e alunne che presentano uno svantaggio socioeconomico e linguistico.
Le opportunità di formazione e aggiornamento del personale docente comprendono sia corsi di aggiornamento (spesso gratuiti) che di solito vengono comunicati dalla scuola al personale docente in servizio attraverso le circolari, come ad esempio quelli sull’intelligenza emotiva messi a disposizione dalla scuola; sia attraverso il conseguimento di master di I e II livello e corsi di perfezionamento. Negli ultimi due casi, l’approfondimento di tematiche legate all’interculturalità, all’uso di metodologie didattiche sempre più innovative, alla psicologia e alla pedagogia scolastica, alla gestione di studenti con dipendenze patologiche ecc. fanno parte di un’ampia offerta formativa che prevede non solo una formazione teorica ma anche pratica attraverso l’attività di tirocinio. Ciò che rende complicata la formazione del docente attraverso master e corsi di perfezionamento è la necessaria presenza del singolo corsista, il quale si ritroverà ad affrontare un forte impegno circa i corsi da seguire: pensiamo ai corsi e ai seminari da seguire in presenza, oltre che ai relativi esami e ai tirocini curriculari.
Per questa ragione, negli ultimi anni molte università telematiche hanno messo a disposizione master on line di I e II livello per docenti di ruolo e non solo. La metodologia didattica delle università e-learning rende possibile l’iscrizione e il conseguimento del titolo da parte del personale docente grazie alla presenza dei corsi in piattaforma accessibili 24 ore su 24, come avviene con l’Università Telematica Niccolò Cusano, uno degli 11 atenei online riconosciuti dal MIUR.
In conclusione, la formazione di un docente è assolutamente necessaria e obbligatoria per il personale docente in servizio. Inoltre, questa formazione consente ai professori che non ancora sono di ruolo di ottenere un punteggio ulteriore per un massimo di tre master.
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