Dai ministri Profumo e Passera tre bandi finanziati con oltre 250 milioni per risollevare imprese e ricerca nel Mezzogiorno
Sul “filo di lana”, il governo Monti vara un importante provvedimento per risollevare la competitività delle imprese e del sistema della ricerca pubblica e privata allocate nel Sud. Si tratta di tre direttrici attraverso cui si articolano i tre bandi, del valore complessivo di 256,5 milioni di euro, presentati il 13 marzo dai ministri Francesco Profumo e Corrado Passera.
Questi gli obiettivi del programma approvato: potenziare le infrastrutture di ricerca delle Università e degli Enti Pubblici di Ricerca nelle Regioni della Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania); elaborare progetti di innovazione della Pubblica amministrazione per garantire servizi di elevata qualità ai cittadini; sostenere la competitività delle imprese, anche a livello di start up, attraverso quattro iniziative di ricerca e innovazione. Attraverso questi bandi, Miur e Mise hanno individuato una serie di interventi in grado di sostenere la competitività delle imprese e il sistema della ricerca pubblica e privata nel Mezzogiorno. Le risorse a disposizione sono quelle del Piano di Azione e Coesione – a cui Miur e Mise hanno aderito nel corso del 2012 – elaborato dal governo per velocizzare la spesa dei Fondi Strutturali a favore delle Regioni della Convergenza, indirizzandoli verso obiettivi più coerenti con l’attuale situazione di crisi socio-economica. Obiettivo principale del bando, che può contare su un finanziamento di 76,5 milioni di euro, è individuare nuovi investimenti e iniziative in grado di sostenere lo sviluppo del sistema della ricerca e dell’istruzione, nelle Regioni della Convergenza, attraverso il potenziamento delle strutture di servizio. A tal fine, il bando si articola su tre linee di intervento. La prima prevede la creazione, l’adeguamento, il rafforzamento e consolidamento strutturale di reti telematiche e infrastrutture digitali (ICT), sul modello di quelle esistenti, mediante lo sviluppo e l’adozione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate. La seconda linea di intervento riguarda il potenziamento di strumentazioni e dotazioni logistiche e infrastrutturali, necessarie per il monitoraggio ambientale e territoriale. Infine, il bando contempla la realizzazione strutturale di sistemi di gestione dell’archiviazione digitale di libri e archivi attraverso soluzioni standard aperte, nella logica dell’open government e open access.
Mise e Miur hanno stanziato 150 milioni di euro per favorire la ricerca e lo sviluppo di soluzioni e servizi innovativi di pubblica utilità, al momento non presenti sul mercato. Tali risorse saranno impiegate attraverso lo strumento dei bandi pre-commerciali, a cui potranno partecipare tutte le amministrazioni pubbliche delle Regioni Convergenza. Attraverso un’apposita “Chiamata di idee”, le PA interessate potranno descrivere il proprio fabbisogno di servizi innovativi e progetti tecnologici e di ricerca che, in linea con le indicazioni del VIII Programma quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020, comportino una ricaduta positiva sul tessuto industriale della propria comunità di riferimento. Una commissione mista MISE-MIUR vaglierà le proposte avanzate dalle PA, formando un’apposita graduatoria. Le proposte migliori saranno poi utilizzate come base dei bandi precommerciali veri e propri, attraverso i quali saranno selezionate le imprese incaricate di svolgere, tramite il finanziamento pubblico, le attività di ricerca e sviluppo necessarie alle esigenze delle PA. Attraverso questa iniziativa sperimentale, le amministrazioni locali potranno svolgere un ruolo importante nella promozione e nella realizzazione di prodotti e servizi di ricerca oggi non esistenti e che, una volta funzionanti, potranno supportare sensibilmente lo sviluppo industriale ed economico del territorio. Il bando ha l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese, in particolare delle micro, piccole e medie imprese delle regioni della Convergenza, attive da meno sei anni (star up o spin-off), in collaborazione con università, centri di ricerca, amministrazioni pubbliche e grandi imprese. I progetti avranno a disposizione 30 milioni di euro e si articoleranno su quattro direttrici: a) valorizzazione e gestione dell’imponente flusso di dati generati dalle tecnologie digitali (Big Data, 8 milioni); b) utilizzo di tecnologie digitali per innovare le modalità di produzione, fruizione e distribuzione dei contenuti culturali (Cultura a impatto aumentato, 14 milioni); c)valorizzazione di iniziative di innovazione in ambito sociale (Social Innovation Cluster, 7 milioni); d)sviluppo all’interno delle Università italiane di luoghi di contaminazione fra studenti di discipline diverse per promuovere la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione (Contamination Labs, 1 milione).
“L’investimento, di oltre 250 Mln – ha detto il ministro Profumo – è finalizzato a un nuovo modello di sviluppo, più solido e duraturo per il Paese. Con i bandi precommerciali si intende dare centralità alla PA, intesa come driver dell’innovazione”. “Oggi, grazie alla collaborazione tra Mise e Miur – ha dichiarato il ministro Passera – abbiamo fatto un importante passo in avanti sul sostegno alla competitività delle tantissime aziende, in particolar modo Pmi, che operano nel Sud e ogni giorno investono sul fronte della tecnologia e della ricerca. Mettere al centro l’innovazione, avvicinare concretamente l’università all’impresa, sviluppare infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, è la priorità per riprendere la strada della crescita”.