Da lunedì 18 gennaio le scuole superiori dell’Emilia-Romagna riprenderanno le lezioni in presenza al 50%.
Ad annunciarlo oggi il presidente Stefano Bonaccini, con gli assessori Paola Salomoni (Scuola) e Andrea Corsini (Trasporti), dopo il pronunciamento del Tar regionale e la relativa sospensione dell’ordinanza regionale che, appunto per motivi di sicurezza sanitaria, rinviava al 25 gennaio l’avvio della didattica in aula per gli istituti superiori, decisione peraltro presa da tutti i presidenti delle Regioni in zona arancione e da gran parte di quelli in zona gialla.
“Le sentenze si rispettano, siamo abituati così, pertanto lunedì siamo pronti a partire – ha affermato Bonaccini. Non ci sono problemi a farlo in così poco tempo, a dimostrazione che la nostra decisione era motivata dall’andamento epidemiologico e non da difficoltà organizzative, che non esistono nemmeno ora“.
“Avevamo lavorato per tempo – ha aggiunto – assieme a Comuni e Province, Ufficio scolastico regionale, sindacati, Aziende di trasporto pubblico locale e Prefetture, per mettere a punto un piano regionale condiviso, basato sul potenziamento dei trasporti – oltre 550 bus aggiuntivi: 350 già in strada da settembre più altri 200 adesso, per un investimento della Regione di oltre 23 milioni di euro – e orari d’ingresso scaglionati lì dove serva, d’intesa con le scuole e le comunità locali. Quel piano c’era e c’è, quindi non abbiamo nulla da improvvisare”.
Da notare che l’Emilia-Romagna è stata la prima in Italia ad avviare una campagna massiccia a favore della sicurezza della scuola, da ottobre con test sierologici e adesso con i tamponi rapidi gratuiti direttamente in farmacia per tutto il personale scolastico, studenti, famigliari e nonni anche non conviventi. Che potranno essere fatti non più ogni 30, ma addirittura ogni 15 giorni.
“Inoltre – ha annunciato Bonaccini- abbiamo proposto al Governo che venga inserito il personale scolastico fra le categorie professionali più esposte a cui fare il vaccino anti-Covid al più presto”.
I dati sull’andamento epidemiologico, del resto, sono in peggioramento non solo in Emilia-Romagna, dove il nuovo Rt regionale settimanale oggi è di 1,15 rispetto a 1,05 della settimana scorsa, ma in tutto il Paese.
“A dimostrazione – ha aggiunto il Presidente – che c’è un problema rilevante di tipo sanitario. Tanto è vero che anche il Governo ha ultimamente inasprito i criteri e le soglie per cui si passa in zona arancione e in zona rossa. Quando ho assunto la mia ordinanza era addirittura in discussione un criterio che ci avrebbe portato direttamente al rosso, con conseguenza diretta di mettere in didattica a distanza anche la seconda e la terza classe delle scuole medie. Il rischio non è comunque scongiurato”.