E ora con il blocco degli stipendi si rischia la pensione sociale dopo mezzo secolo di lavoro. Violata la parità retributiva tra lavoratori, essendo la pensione una retribuzione differita nel tempo, da chi la doveva tutelare, con l’aggravante di una trattenuta del 2,5% sul cedolino, che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima. Anief chiede il rispetto dei diritti del personale docente e ata assunto negli ultimi quindici anni e la restituzione delle somme dovute dallo Stato. In caso contrario, sarà ricorso in tribunale.
È incredibile che con il Ccnq del 29 luglio 1999 – recepito nel Dpcm del 20 dicembre 1999 – i sindacati rappresentativi abbiano potuto dichiararsi d’accordo con l’omologazione del sistema pensionistico pubblico a quello privato e programmare la decurtazione del 30% della liquidazione nel passaggio dal Tfs al Tfr per i lavoratori assunti dal 2001.
Non è un caso, infatti, che gli stessi sindacati, nel 2003, abbiano creato il fondo integrativo pensionistico nella scuola chiamato Espero, dove si costringe addirittura il lavoratore a cedere tutta la liquidazione (Tfr) in cambio di una pensione aggiuntiva che possa sostenere la perdita concordata di acquisto dello stesso salario differito. E che dire del silenzio dei sindacati, in questi quindici lunghi anni, su una trattenuta del 2,5% che la Consulta con le sentenze 223/12 e 244/14 ha dichiarato ripetutamente illegittima?
È arrivato il momento di cambiare il sindacato tradizionale e di riscoprire il diritto alla tutela del lavoro e alla parità retributiva tra i lavoratori, senza alcuna differenza rispetto al contratto a termine o all’anno di assunzione.
Continuando così, se si realizzerà il piano del Governo di cancellare gli scatti di anzianità e l’indennità di vacanza contrattuale (Capitolo II de ‘La Buona Scuola’), che Cisl, Uil e Confsal hanno già avallato con l’intesa del 4 febbraio 2011 – intesa che ha dato luogo all’atto di indirizzo all’Aran del 18 febbraio 2011 – o ancora con il Ccpl 2006/2009 firmato a Trento da CGIL-FLC, CISL, UIL, ANTES per il personale Ata, allora gli effetti dei mancati aumenti affosseranno il potere d’acquisto delle pensioni, e piuttosto che con l’attuale 50% previsto dal passaggio al sistema contributivo puro con la riforma Fornero, per i neo-assunti si arriverà al 33% dell’ultimo stipendio dopo più di 50 anni di lavoro.
Si può ancora scegliere: #iovotosoloanief alle prossime elezioni Rsu 2015 del 3/5 marzo 2015.
Nel frattempo, per ottenere l’interruzione della trattenuta del 2,5% in regime di Tfr e ricorrere per la restituzione delle somme trattenute nell’ultimo decennio (4.000 €) è possibile aderire al ricorso al giudice del lavoro.