Il Governo, come si evince dalla risposta data oggi all’interpellanza urgente (n. 2-00773) di Silvia Chimienti e altri deputati del M5S sul modo in cui si intende far fronte alla sentenza della Corte di giustizia europea del 26 novembre, chiarisce che il ricorso ai pubblici concorsi renderà stabile e sistematica la procedura di reclutamento dei docenti. D’ora in avanti, infatti, si legge nella risposta governativa, si procederà a programmare con regolarità e certezza dei tempi concorsi per titoli ed esami cui potranno accedere i candidati con titolo di abilitazione all’insegnamento.
E la sentenza della Corte di giustizia europea? Secondo il governo è stata addirittura anticipata dal documento La buona scuola con l’obiettivo di migliorare il sistema scolastico nella consapevolezza di quanto sia fondamentale per la crescita del paese. L’assunzione a settembre 2015 (se non saranno aria fritta, come anticipato in un nostro precedente articolo di 148mila docenti delle scuole di ogni ordine e grado, segnerà la chiusura definitiva delle graduatorie ad esaurimento.
E anche, vien da dire, delle supplenze: l’aumento in organico di docenti con contratto a tempo indeterminato consentirà il potenziamento dell’offerta formativa e garantirà la continuità didattica, riducendo in maniera considerevole il ricorso alle supplenze. Subito dopo il Governo aggiunge: “Si farà ricorso alle supplenze solo per esigenze contingenti e imprevedibili.”
A partire dal prossimo anno scolastico la modalità di assunzione tramite concorso costituirà l’unico canale di reclutamento, come previsto dal comma 3, art. 97 della Costituzione.
Tieffini e passini, con le loro abilitazioni ormai in svendita, dovranno dunque rassegnarsi a rimettersi sui libri e a studiare nuovamente per ottenere un posto nella scuola? Sic dicitur.
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