Se il Dlgs avrà in Cdm l’ok definitivo, assieme agli altri sette provvedimenti attuativi della Buona Scuola (dalla riforma di esami di Stato, percorsi di istruzione professionale, sostegno, rafforzamento del diritto allo studio), i percorsi per diventare insegnanti cambieranno, si chiameranno “Fit”. Si tratta di nuovi percorsi triennali di «formazione iniziale e tirocinio» che consentiranno ai futuri docenti l’accesso alle scuole secondarie (medie e superiori – perché a infanzia e primaria l’attuale laurea, riformata nel 2008, è già titolo per accedere all’insegnamento).
Finisce quindi l’era delle abilitazioni: Ssis prima e Tfa poi.
In pratica dunque dopo la laurea, e con 24 Cfu acquisiti anche in forma extracurriculare in discipline antro-psicolo-pedagogiche, i futuri prof potranno partecipare subito al concorso e chi lo supera parteciperà a un percorso teorico-pratico della durata di tre anni.
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Il primo anno per il conseguimento del diploma di specializzazione, mentre gli altri due avranno la caratteristica del tirocinio
Il «Fit», precisa Il Sole, è un contratto di lavoro a tutti gli effetti: sarà retribuito; potrà essere sospeso per impedimenti temporanei; fino ad arrivare alla vera e propria risoluzione nel caso di assenze prolungate e ingiustificate, mancato conseguimento del diploma di specializzazione, o se non si superano le valutazioni intermedie.
Al termine del «Fit» l’insegnante passa di ruolo: firmerà un incarico triennale, e sarà assegnato all’ambito territoriale presso il quale ha prestato servizio l’ultimo anno.
Il nuovo modello di “concorso-corso” sarà a cadenza biennale e si struttura in tre prove: due scritti e un orale, mentre dovrebbe partire già nel 2018, fermo restando il 50% di assunzioni da Gae.
Tuttavia non bisogna nemmeno dimenticare che nella volontà espressa dal ministro dell’istruzione di “facilitare” la stabilizzare dei precari abilitati di seconda fascia e quelli addirittura non abilitati di terza fascia con 36 mesi di servizio alle spalle, si starebbe pensando a un meccanismo di percentuali decrescenti dipercorsi agevolati di inserimento nelle future selezioni almeno fino al 2028: gli abilitati di seconda fascia (circa 60mila – età media 35 anni, in larga parte Tfa) affronteranno solo la prova orale, e poi saranno inseriti al terzo anno di “Fit”.
I non abilitati con tre anni di supplenza (stimati dal Miur in meno di 20mila unità) invece faranno un solo scritto e l’orale per accedere al secondo anno di Fit. Secondo questo “calendario”, in base a primi calcoli, per arrivare a concorsi con la maggioranza di posti per i nuovi docenti “Fit” bisognerà attendere il 2030, scrive Il Sole 24 ore. A settembre non cambierà nulla: si immetteranno in ruolo da Gae e da concorso 2015, i cui vincitori saranno, quindi, tutti assunti.
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