Categorie: Generico

Dal 24 al 29 gennaio settimana di proteste per salvare l’istruzione e la cultura

I comparti dell’istruzione e della ricerca si alleano con quelli dello spettacolo e dell’informazione per fermare quella che definiscono “la devastazione che si sta compiendo ai danni del comparto culturale italiano”: l’iniziativa si deve ad oltre 50 sigle, associazioni e sindacati, che il 19 gennaio si sono riunite per organizzare le proteste, che culmineranno in una settimana di mobilitazione, a Roma dal 24 al 29 gennaio, e formare il Comitato per la libertà, il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo. Il programma prevede una serie di iniziative per convincere il Parlamento a reintegrare “attraverso il decreto Milleproroghe, in discussione al Senato, il Fondo unico dello spettacolo almeno ai livelli del 2008, il Fondo per l’editoria come previsto dalla Legge di Stabilità, il tax credit e il tax shelter con durata triennale e contestualmente la loro estensione a tutto lo spettacolo dal vivo”.
Secondo gli organizzatori, oltre agli scriteriati tagli di bilancio operati dal governo che mettono fra l’altro a rischio 95 testate giornalistiche in cooperativa, il Governo sta attuando un vero e proprio attacco ad alcuni luoghi-simbolo della vita culturale italiana: come lo storico cinema Metropolitan occupato due giorni fa a Roma da oltre 200 lavoratori per protestare contro la sua trasformazione in una grande boutique. E pure il futuro degli storici studi di Cinecittà non più sicuro: potrebbero presto diventare un centro commerciale.
“A rischio – spiegano gli autori della settimana di proteste – oltre al diritto dei cittadini ad accedere alla cultura e alla conoscenza garantito dalla Costituzione, ci sono centinaia di migliaia di lavoratori, spesso nemmeno riconosciuti, che vedono negata la propria professionalità e il diritto alla sopravvivenza. E’ uno smantellamento che prosegue quello già operato durante questa legislatura nei confronti dell’università, della ricerca e della scuola pubblica. Dobbiamo rimettere al centro delle politiche governative un comparto che produce annualmente valore per circa 40 miliardi di euro e che incide per il 2,6% sul Pil”.
Secondo il Comitato intersettoriale le contestazioni non si esauriranno “finché non si otterranno risultati concreti e impegni precisi da parte del Governo per un radicale cambio di rotta nelle politiche per la cultura”.
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Giorgia Meloni in Lituania, il siparietto: “Cito spesso ‘Il Signore degli Anelli’ ma non è l’unico libro che ho letto, giuro”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni è andata in Lituania a visitare…

23/12/2024

Sicilia Express, 29 euro anziché 200 per tornare casa per Natale. Un precario: l’ho saputo grazie ad un influencer

Come abbiamo scritto, è partito il 21 dicembre scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova…

23/12/2024

Susanna Tamaro: “C’è da fare un bel lavoro nelle scuole. Bisogna tornare all’alfabetizzazione, scrivere a mano”

La scrittrice Susanna Tamaro è tornata a parlare della sua battaglia contro l'uso troppo pervasivo…

23/12/2024

Piattaforma concorsi e procedure selettive, si utilizza per presentare le domande per i concorsi scuola: come accedere e quali istanze sono aperte

In questo scorcio di fine anno sono diverse le procedure concorsuali e selettive riguardanti il…

23/12/2024

Roberto Colletti, docente nella scuola secondaria 21 anni: “Tanti mi scambiano per un allievo” – INTERVISTA

Secondo una ricerca recente di Forum PA, la crescita culturale degli otto milioni di studenti…

23/12/2024

Concorso docenti Pnrr 2, bando in scadenza il 30 dicembre: come fare domanda? – I VIDEO TUTORIAL

Dall'11 dicembre 2024 e fino alle ore 23:59 di lunedì 30 dicembre 2024 sarà possibile…

23/12/2024