Il Miur anche quest’anno promuove il potenziamento, il rilancio e la sistematizzazione della pratica musicale nelle scuole di ogni ordine e grado poiché ne riconosce la particolare valenza educativa e formativa.
La pratica musicale contribuisce infatti alla crescita equilibrata della persona non solo perché in questo modo la dimensione sonora non rimane estranea al quadro culturale che in questa crescita si definisce, ma anche perché la pratica musicale, attraverso una più armoniosa utilizzazione delle varie capacità della mente umana, favorisce l’apprendimento di tutte le discipline.
Non a caso le Indicazioni nazionali per il primo ciclo sottolineano, per tutti i gradi di istruzione in esso compresi, il rapporto forte tra apprendimento pratico della musica e sua fruizione. Per altro, le stesse Indicazioni, nel fare esplicito riferimento al «livello della produzione» rimarcano che essa può esplicarsi, «in particolare, attraverso l’attività corale e la musica d’insieme», attività verso le quali si è rivolta la specifica attenzione di questo Ministero con i più recenti provvedimenti relativi all’apprendimento della musica.
Anche il Regolamento attuativo dell’obbligo di istruzione, nell’Asse dei linguaggi, fa esplicito riferimento alla musica come elemento costituivo del patrimonio artistico del nostro paese e indica la strada di una «produzione» da parte degli alunni di «testi multimediali» con diretto richiamo alla «elaborazione audio».
D’altro canto, nell’ambito delle competenze chiave individuate nella Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea del 18 dicembre 2006, è chiaramente indicata l’importanza dell’«espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione», tra i quali, in primo luogo, la musica.
Vi è dunque un quadro, coerente, nazionale ed europeo, nel quale si inseriscono le iniziative oggetto di questa nota. Un quadro che quest’anno, nell’ambito dei processi di innovazione ornamentale ha visto l’ulteriore impegno del Ministero a promuovere quelle iniziative mirate in particolare a restituire il senso di continuità dell’insegnamento della pratica musicale in tutti gli ordini e gradi di scuole. Ne è riprova oltre all’attivazione dei Licei Musicali e Coreutici, l’emanazione del D.M. n. 8 del 31 gennaio 2011 concernente l’attivazione di Corsi di musica nella scuola di primo ciclo.
Sulla base delle indicazioni e delle proposte pervenute dal Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, presieduto dal Prof. Luigi Berlinguer, il Ministero in collaborazione con l’ANSAS, ha inoltre attuato programmi di ricerca volti a costruire esperienze di pratica musicale che abbiano il carattere della trasferibilità sul piano didattico e su quello organizzativo, programmi sostenuti, come sopra accennato, da significativi interventi formativi del personale docente interessato ( es: Progetto Musica 2020 e Innovamusica).
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