Il Decreto Legge del Governo Draghi ha disposto lo stop agli spostamenti tra le regioni fino al 27 marzo e niente visite private a parenti e ad amici in zona rossa, come abbiamo riferito in alcuni articoli precedenti. Ora si lavora al nuovo Dpcm, che potrebbe definire nuove misure sulla scuola.
Ad oggi ricordiamo che il Dpcm in vigore dal 16 gennaio dispone che le scuole in area gialla e arancione possono mandare gli alunni in presenza, sebbene nel caso delle superiori venga indicato: adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, in modo che a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza.
Mentre nelle scuole in zona rossa si prevede che per le classi seconda e terza delle scuole medie e per tutte le classi delle scuole superiori le attività scolastiche e didattiche le lezioni si svolgono esclusivamente con modalità a distanza.
L’intervento di Bonaccini
Sul proprio profilo social interviene sul tema del nuovo Dpcm il Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, che riporta le proprie dichiarazioni al Corriere della Sera in risposta alla seguente domanda:
Con il nuovo Dpcm bisogna cambiare il sistema dei colori e inasprire le regole, anche fino a un nuovo lockdown?
Risponde così Bonaccini: «Le persone sono esauste. Il continuo entrare e uscire da zone colorate, senza che si riesca a piegare la curva in maniera strutturale, non aiuta. Ci sono attività economiche che non sanno cosa accadrà il giorno dopo, altre chiuse da troppi mesi. Occorre cambiare schema. Al governo chiediamo un confronto sulla revisione dei parametri e delle misure, per dare maggiori certezze a cittadini e imprese e rendere più efficace l’azione di contrasto al virus».
Maggiore chiarezza del CTS
E chiede al CTS maggiore chiarezza e decisioni tempestive che permettano alle persone di programmare e di non farsi trovare impreparate. Quanto ai vaccini, il Governatore dell’Emilia Romagna conta sulla autorevolezza del Premier Draghi. Le dichiarazioni di Bonaccini: “Il Cts dia indicazioni più chiare e basta con le decisioni prese all’ultimo minuto. Per le dosi dei vaccini confido nell’autorevolezza del premier.”
Il comunicato di Palazzo Chigi sul Decreto Legge
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, un Decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Alla luce dell’evoluzione della situazione epidemiologica il Decreto dispone la prosecuzione fino al 27 marzo 2021 del divieto di spostamento tra diverse Regioni e Province Autonome, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
E’ sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Il nuovo provvedimento dispone anche il divieto, nelle zone rosse, di spostarsi verso abitazioni private diverse dalla propria, salvo che gli spostamenti siano dovuti da esigenze lavorative, motivi di necessità o salute. Nelle zone arancioni tali spostamenti restano consentiti tra le ore 5 e le ore 22 all’interno dello stesso Comune, nelle zone gialle, invece, all’interno della propria Regione. Sia nelle zone arancioni che in quelle gialle gli spostamenti verso le abitazioni private diverse dalla propria sono consentiti fino a un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e le persone conviventi disabili o non autosufficienti.
Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini.