Categorie: Generico

Dal Ministero no all’uso degli animali a scuola: la Lav apprezza

Vietato utilizzare animali o resti di animali nelle esercitazioni scolastiche, anche in quelle di scienze. La sottolineatura, inviata nei giorni scorsi dal Ministero della pubblica istruzione tutti gli Uffici scolastici regionali, ha raccolto i consensi della Lav, la Lega anti vivisezione.
Pur essendo stata approvata dal 1999 un’intesa ministero-Lav, e ribadita nel 2007, per sensibilizzare studenti e docenti ad un corretto rapporto con gli animali scongiurando comportamenti scorretti, negli ultimi anni l’attenzione su questo tema è andata via via scemando.
Così da viale Trastevere è partita una nota che invita al rispetto per gli animali, anche i più piccoli ed indifesi: "Al fine di prevenire episodi penalmente rilevanti che avrebbero ricadute negative anche in termini pedagogici – scrive infatti il Ministero – si pregano gli Uffici scolastici regionali di curare la massima diffusione della nota presso le istituzioni scolastiche sostenendo al contempo iniziative di sensibilizzazione al rispetto nei confronti della natura e del mondo animale". La nota ministeriale invita invece le scuole (elementari, medie e superiori) all’uso di supporti didattici moderni ed efficaci, oltre che eticamente sostenibili.
Positivo,ovviamente, il giudizio della Lav: "siamo soddisfatti che il Ministero abbia accolto positivamente le nostre istanze, facendole proprie – ha detto Roberta Bartocci, del settore vivisezione della Lega – l’applicazione della nota consentirà di risparmiare la vita di centinaia di animali, selvatici e da allevamento. L’impiego di animali nelle esercitazioni didattiche infatti può prevedere la loro cattura in natura (in particolare nel caso di invertebrati quali lumache e lombrichi, o piccoli vertebrati come gechi e rane); l’acquisto di animali morti o di parti di essi presso mercati o macellerie (pesci, conigli, parti di altri animali) o ancora, in rari casi, l’uccisione apposita nella stessa scuola".
Conseguenze negative si ripercuoterebbero non solo sugli stessi animali, ma anche sulla personalità degli alunni. "Questo tipo di esercitazioni – ha spiegato Ilaria Marucelli, del settore Educazione della Lav – ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è un fondamentale momento di formazione e di crescita: acquistare un animale morto per sezionarlo a scopo didattico, o mostrare in classe animali prelevati dalla natura, infatti, è l’atto meno empatico che si possa immaginare in un contesto scolastico, che sicuramente non promuove lo sviluppo di un rapporto positivo del bambino con gli altri esseri viventi, umani e non-umani, e con la natura in genere".
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Servizio Civile Universale, bandito il concorso per operatori volontari

Nei bandi dei concorsi PNRR per docenti, una delle novità, oltre alla mancata prova preselettiva…

25/12/2024

Stipendi docenti e Ata, altroché buon Natale. Da 6 anni consecutivi hanno nei loro cedolini la voce di indennità di “Vacanza contrattuale”

Oggi è un giorno particolare, il giorno della natività del Signore, simbolo di rinascita, ma…

25/12/2024

Cyberbullismo scuola, arriva l’app che lo previene agendo sulle chat della scuola: ecco come funziona l’algoritmo

A Milano, grazie alla collaborazione tra Università di Padova e Fondazione Carolina e al contributo…

25/12/2024

Ambienti di apprendimento, esempi: perché una didattica che li attenziona aiuta chi fatica seguire lezioni tradizionali?

Ambienti di apprendimento inclusivi, come aule flessibili o digitali, promuovono partecipazione attiva e personalizzazione. Offrono…

25/12/2024

Grammatica valenziale, esempi da applicare in classe: come progettare la didattica?

La grammatica valenziale aiuta gli studenti a comprendere la struttura della frase tramite il nucleo…

25/12/2024

Come insegnare sostegno senza specializzazione? Un percorso per chi non ha il Tfa e nemmeno tre anni di servizio

Insegnare sul sostegno senza avere una specializzazione specifica può sembrare una sfida complessa, ma non…

25/12/2024