I lettori ci scrivono

Dal Ministro solo chiacchere e nessun atto concreto. Quanto dovremo aspettare?

Come Sindacato Adesso Scuola, dobbiamo constatare che delle buone intenzioni del Ministro Valditara e di questo Governo al suo insediamento, ad oggi, restano solo chiacchiere e nessun atto concreto a favore dei precari e dei lavoratori della scuola.

Il Governo, e lo stesso Ministro, continuano a sostenere che le colpe di tutte le carenze esistenti sono dei Governi precedenti, che loro hanno solo ereditato.

Intanto, dobbiamo rilevare che finora non ci sono stati provvedimenti inerenti un piano strategico di nuove assunzioni, ma sono state solo reiterate le norme già applicate dai passati governi: anche per il prossimo anno scolastico continueremo ad avere nelle nostre scuole più di 200.000 supplenti, visto che non si potrà andare oltre le 50.000 nuove assunzioni per il prossimo anno scolastico 2023-24, in quanto in molte province, soprattutto del Nord sono esaurite le graduatorie GAE, dei concorsi sia ordinari che straordinari.

Veniamo ad esaminare nei dettagli, ciò che il Ministero del Merito non ha fatto:

1) Siamo nel mese di maggio e non è stato emanato il nuovo decreto per il TFA di Sostegno VIII Ciclo (si tratta del provvedimento ministeriale che ripartisce i posti tra i vari atenei e stabilisce il calendario delle prove delle selezioni);

2) Mancano i decreti attuativi del Decreto 36/2022, convertito nella Legge 29 giugno 2022, n. 79, che ha riformato l’intera procedura del reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria prevedendo che a regime saranno attivati percorsi di abilitazione da 60 crediti formativi universitari (CFU) o accademici (CFA), comprendenti attività di tirocinio diretto e indiretto in misura non inferiore a 20 CFU/CFA con una prova finale (articolata in una verifica scritta e una lezione simulata). Inoltre, doveva essere possibile fino al 31 dicembre 2024 accedere ai concorsi anche avendo conseguito almeno 30 CFU del percorso universitario e accademico di formazione iniziale.

Un docente laureato dopo il 31/10/2022 o che non è in possesso dei 24 CFU non accede al TFA di sostegno VIII ciclo e nemmeno ad un eventuale concorso ordinario, a meno che ci sia un nuovo provvedimento legislativo che cambia la normativa in essere. Perché questi docenti dovrebbero essere penalizzati per una colpa non loro?

3) Si annunciava un concorso straordinario per l’assunzione dei precari con tre anni di servizio, da fare subito per immettere in ruolo già dal prossimo anno scolastico 2023/24. Il tutto, però, sfumato in un concorso riservato per chi ha tre anni o 24 CFU, da farsi non si sa quando, con assunzione forse da settembre 2024. A noi sembra un normale concorso ordinario con tutte le prove previste dai concorsi ordinari!

Perché non indire il concorso ordinario e dettare nuove regole per la partecipazione, in modo da far partecipare tutti i precari?

4) Concorso straordinario abilitante 2020 scomparso nei meandri della burocrazia e di cui i soldi chiesti per la partecipazione, 15 euro, non sono mai stati restituiti;

5) Le famose classi di massimo 10 alunni, professate dal Ministro Valditara nelle zone ad alta dispersione scolastica, sono rimaste solo dichiarazioni di facciata.

Il problema è che, ad oggi, nessuno Governo ha tentato di andare a ridurre il numero di alunni per classe. Nemmeno gli ultimi due Esecutivi che comunque avrebbero potuto, almeno in una prima fase, utilizzare i miliardi del PNRR. Eppure, le condizioni perché ciò possa avvenire, senza produrre particolari problemi agli organici, vi sarebbero tutte: la drastica riduzione del numero delle nascite sta infatti producendo oltre 100 mila iscritti in meno l’anno. Quindi, si poteva effettivamente ridurre la quantità di studenti per classe senza effetti particolari sugli organici, che al massimo dovevano essere leggermente incrementati nei grandi centri o nelle aree territoriali più popolate. Invece, nulla di tutto questo: l’anno prossimo, per intenderci, le prime classi degli istituti superiori – licei, tecnici e professionali – inizieranno le lezioni con almeno 27 alunni;

6) Il potenziamento degli organici del personale docente ed ATA, grazie alla proroga dei contratti Covid, è rimasto lettera morta, lasciando le scuole in gravissime difficoltà;

7) Riguardo al Contratto collettivo scuola scaduto il 31/12/2021, non si parla di rinnovo; giustamente adesso hanno finito di rinnovare quello per il 2019/2021, deve scadere anche il 2022/24 e poi si penserà al rinnovo… intanto l’inflazione è galoppante;

8) Il Contratto collettivo Dirigenti Scolastici? L’ultimo rinnovo risale al 2016/18, apertura delle trattative imminente, ma mai avviata;

9) Concorso a DSGA mai avviato;

10) Concorso a DS mai avviato;

11) Concorso a dirigente tecnico mai avviato;

12) Concorso per i docenti di Religione programmato, ma mai bandito;

13) Concorso docenti Scienze motorie per la scuola primaria, solo annunciato ma mai bandito.

Si potrebbe continuare…

L’unico provvedimento di questo governo è stato quello di dividere il corpo docente, istituendo la figura del tutor e del docente orientatore. Secondo la nostra idea, tutto ciò sarà solo uno spreco di risorse: tutti i docenti nella propria progettazione di classe devono contribuire a far emergere i talenti in ogni studente e orientarli nella scelta più consapevole in base alle loro capacità e inclinazioni. Se lo fanno i docenti di tutte le discipline (anziché uno), si avrà più efficacia nell’intercettare tutte le potenzialità esistenti e le inclinazioni future dei propri studenti. Una formazione capillare per tutti i docenti delle classi V degli istituti secondari di secondo grado, ma anche per tutti i docenti delle terze classi degli istituti secondari di I grado (il primo vero orientamento inizia in queste classi), avrebbe sicuramente contribuito ad orientare al meglio i nostri allievi.

Riteniamo, a questo punto, che il Governo non abbia un progetto chiaro e definito per la scuola, ma brancoli completamente nel buio. Le continue dichiarazioni di facciata e il puntare il dito alle inefficienze dei governi precedenti hanno stancato i lavoratori della scuola, che vorrebbero da parte delle istituzioni un impegno serio e un progetto di ampio respiro. Un progetto che valorizzi tutte le professionalità esistenti, investendo in modo serio sulla scuola e non sperperando soldi senza mai assumersi le proprie responsabilità.

Riteniamo che sia giunto il momento di porre al centro della propria agenda di governo la scuola, in modo da trovare soluzioni valide a tutte le problematiche sopra menzionate, poiché, finora, abbiamo sentito solo annunci e mai fatti.

Noi siamo sempre disponibili ad un confronto serio e costruttivo, che sia orientato nell’ottica della collaborazione e della progettazione condivisa; saremo sempre accanto al personale della scuola per portare avanti le nostre tesi e difendere i diritti dei precari: scenderemo presto nelle piazze per far valere tutte le istanze dei lavoratori della scuola.

Sindacato Adesso Scuola

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