Il Ministero dell’Istruzione ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per l’annullamento della sentenza del Tar del Lazio (la n. 03014/2014 dello scorso marzo) che ha riconosciuto il diritto di Cittadinanzattiva ad accedere ai dati dell’Anagrafe e della Mappatura degli edifici scolastici italiani e ha ribadito la responsabilità del MIUR circa il suo aggiornamento periodico in collaborazione con gli enti interessati.
“A questa opposizione si aggiunge il mancato completamento dell’Anagrafe che il sottosegretario Reggi aveva assicurato per il 1 luglio, nonché una scarsa chiarezza sulla lista degli interventi finanziati dal Governo Renzi per la messa in sicurezza e la sistemazione di circa 10 mila scuole”, spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cittadinanzattiva.
“Chiediamo al Governo di esprimersi con chiarezza su questa vicenda. Sarebbe un pesante e doloroso autogol per chi afferma di riconoscere alla scuola un ruolo trainante per lo sviluppo del paese e fa della trasparenza il principio ispiratore delle proprie scelte politiche e dell’interazione con i cittadini”.
In merito al ricorso presentata dal Ministero per l’annullamento della sentenza del Tar, quello che maggiormente sorprende sono le motivazioni addotte. Si rimette ancora una volta in discussione il diritto ad accedere alle banche dati della Pubblica Amministrazione perché tale acceso telematico dovrebbe essere consentito solo sulla base di un “apposito regolamento” ad oggi inesistente; si sottolinea, poi, come il Miur non sarebbe “titolare dei dati contenuti nell’anagrafe poiché gli stessi sono gestiti dai Comuni e dalle Province, intesi come proprietari e gestori degli edifici scolastici”; e che il processo di trasferimento dei dati tra Anagrafe Regionali e Anagrafe centrale “non risulta completato”. Infine, si afferma che a causa del mancato aggiornamento dei dati in possesso del Miur, risalente al 2009 e a causa del recente piano di razionalizzazione della rete scolastica, i dati oggi in possesso del Ministero porterebbero “all’opacizzazione dell’informazione e al disorientamento dei cittadini utenti, ai quali non gioverebbe l’esercizio di una facoltà di ottenere notizie non attuali, non aggiornate e in taluni casi non verificate.”
“Deduciamo che dal 1996 ad oggi non si è riusciti a mettere mano ai problemi tecnici e politici esistenti per far interagire le diverse anagrafi e che, dal 2009, non si è ancora giunti ad avere dati aggiornati a livello nazionale ma solo in alcune regioni. La titolarità piena dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica è e rimane in capo al Ministero dell’Istruzione e quest’ultimo non può scaricare su regioni ed enti locali la mancata collaborazione nel fornire dati aggiornati. Questo modo di procedere offende profondamente l’impegno di chi, come Cittadinanzattiva insieme a comitati, associazioni, gruppi di genitori, studenti, dirigenti scolastici, personale della scuola, da tanti anni si batte per rendere noto lo stato dell’edilizia scolastica e per intervenire su di essa in via prioritaria e con una adeguata programmazione”.
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