Non piace proprio alla Cisl Scuola la gestione ministeriale delle assunzioni previste dalla riforma: lo dice a chiare lettere il segretario generale Francesco Scrima.
“Ancora una volta – spiega il sindacalista – nel riferire i dati sulle domande di assunzione pervenute al sistema alla scadenza dei termini, il governo continua a porre grande enfasi sui numeri, dietro ai quali tuttavia si cela una realtà ben diversa da quella che si vorrebbe far credere. In queste settimane noi non abbiamo gestito numeri, abbiamo incontrato migliaia e migliaia di persone che hanno affollato le nostre sedi territoriali chiedendo assistenza e consigli, spesso per decifrare istruzioni poco chiare, criteri improvvisati o cambiati in itinere, in un piano di assunzioni destinato a creare, per come è stato impostato e gestito, più problemi di quanti ne avrebbe dovuto e potuto risolvere”.
E ancora: “abbiamo chiesto per mesi di essere ascoltati, di poter discutere le nostre proposte, sostenute da una reale conoscenza dei problemi della scuola e di chi ci lavora. Inutilmente abbiamo insistito perché si partisse da un serio rilevamento del fabbisogno di organico, cui far seguire l’indicazione di criteri e modalità di gestione del piano di assunzioni. Si è voluto fare l’esatto contrario, mettendo in piedi una procedura farraginosa, forzando le scelte di persone che oggi si vedono costrette ad affrontare il rischio di una mobilità territoriale insostenibile e assurda. Le modalità di questo piano, oltre a non dare risposta alle legittime attese di tanti precari esclusi dalle procedure di assunzione, sembrano fatte apposta per alimentare nuovo contenzioso per le infinite lacune e contraddizioni che le disposizioni ministeriali contengono”.
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