Dal Pdl nessuna apertura alla cittadinanza per tutti
Non piace proprio al Pdl l’apertura del segretario del Pd, Guglielmo Epifani, verso l’acquisizione del diritto alla cittadinanza italiana per tutti coloro che nascono nel nostro paese, da sancire definitivamente con l’iscrizione alla primaria.
Pur non citando il Pd, il 14 luglio Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, si è scagliato contro “leggi lampo per considerare cittadino chiunque nasca in Italia, trasformando, come dice Cicchitto, il nostro paese in una sala parto per clandestini. Ci vuole serietà”, ha aggiunto.
E ancora: “si condannino le offese ma si evitino forzature che porterebbero a scontri dannosi. La cittadinanza è soprattutto un fatto culturale, linguistico, morale. Su questo siamo stati chiari. Non c’è spazio per automatismi. Chi fa battute offensive sbaglia per le parole che usa e per il peggioramento delle condizioni del confronto. La cittadinanza lampo non è ammissibile. Sul resto si discuta con serietà. Di cittadini fondamentalisti che non vogliono far andare a scuola i propri figli o segregano le donne non sapremmo che farcene”.
Questo tema però per il Partito Democratico rimane uno dei punti fermi del suo programma. Ora, se la tenuta del Governo non dipenderà di certo dall’approvazione o meno di queste norme, però di sicuro la contrapposizione che vi si sta creando attorno non aiuta di certo a mantenerlo in vita.