Il Piano triennale dell’offerta formativa rappresenta una delle maggiori novità introdotte dalla riforma della scuola. Ha durata triennale ma può essere modificato ogni anno.
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Dal Pof al piano triennale: cosa cambia con la Buona Scuola
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Lo scopo del Piano triennale o Ptof, è quello di individuare e pianificare il fabbisogno di personale docente, personale ata, di materiale e strutture.
Le scuole sono tenute a preparare il Piano triennale dell’offerta formativa entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio da pianificare. Tuttavia, il piano può essere corretto e modificato ogni anno, sempre entro ottobre.
Una volta compilato, il Ptof va trasmesso all’ufficio scolastico regionale competente, che ha il compito di verificare i punti della programmazione, specie l’organico assegnato alla scuola, e a sua volta lo trasmetterà al Miur, allegando l’esito finale della verifica effettuata.
In questo contesto del piano triennale, il dirigente scolastico assume un ruolo di grande centralità, considerando il fatto che si occuperà di partecipare alla programmazione in prima persona, coordinerà le operazioni e avrà il compito di coinvolgere enti locali o altri protagonisti del territorio utili all’offerta formativa. Dopotutto, il potenziamento dell’offerta formativa comprende anche delle operazioni per combattere problemi sociali, quali la dispersione scolastica, il bullismo, l’omofobia, l’integrazione linguistica per gli stranieri, oltre all’altro grande fulcro della didattica della Buona Scuola, l’alternanza scuola – lavoro.
Possiamo considerare il Piano dell’offerta formativa come la carta d’identità delle scuole, in cui sono contenute tutte le informazioni più importanti e di riconoscimento, come la progettazione curriculare ed extracurriculare, ovvero tutte quelle componenti che vanno a formare la natura stessa della scuola.
Il collegio dei docenti, nel pieno rispetto delle specificità degli istituti e degli indirizzi, dovrà predisporre il Ptof, mentre il consiglio d’Istituto avrà il compito di valutare e approvare il testo.
Per eventuali modifiche annuali, la procedura sarà sempre la stessa e una volta conclusa l’approvazione del testo o delle modifiche, dovrà essere spedito all’Usr.
Ricapitolando, il Piano triennale dell’offerta formativa deve contenere tutte le attività destinate agli studenti, ma anche ai docenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario, come la formazione e l’aggiornamento, oltre ad indicare gli insegnamenti aggiuntivi per arricchire il bagaglio culturale degli studenti.
Anche le attività di recupero delle scuole, riferiti agli esiti di autovalutazione, devono essere contenute nel Ptof.
Ai fini della massima trasparenza e correttezza, il piano deve essere pubblicato sul portale unico, in modo da permettere un chiaro orientamento ai cittadini che vogliono conoscere gli strumenti e gli obiettivi formativi prefissati dalla scuola.
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