Secondo alcune indiscrezioni che trapelano sul decreto legge della buona scuola, previsto per fine febbraio, ci sarebbe anche la novità che, a partire dal prossimo anno scolastico, i corsi idei delle scuole secondarie di secondo grado saranno effettuati dai docenti della stessa scuola, ma senza alcuna retribuzione accessoria. In sostanza, se così fosse, i corsi di recupero per l’assolvimento del debito scolastico degli alunni, rientrerebbero tra le attività d’insegnamento già stipendiate. Questo significherebbe che l’art.10 dell’O.M. 92/2007 verrebbe ad essere di fatto abrogato, determinando che gli interventi didattico-educativi di sostegno e recupero, rivolti agli studenti in difficoltà, non costituiranno più un’ attività aggiuntiva di insegnamento ma piuttosto un’attività curricolare.
Con un tratto di penna verrebbe eliminata la retribuzione oraria di 50 euro lorde, prevista dal contratto scuola e riferita ai docenti che svolgono ore aggiuntive di corsi di recupero. Tenendo conto che le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell’offerta formativa che ogni istituzione scolastica predispone annualmente, tenendo anche conto che queste attività sono assolutamente necessarie per evitare il crescente fenomeno della dispersione scolastica, ci sarebbe l’intenzione di mantenerle a pieno regime, ma farle rientrare come lavoro ordinario senza alcuna retribuzione aggiuntiva.
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Ci piace ricordare che l’introduzione della retribuzione di 50 euro l’ora per i corsi di recupero, fu inserita nel contratto scuola del 2007, quando era ministro dell’Istruzione Beppe Fioroni. Lo stesso Fioroni definì questa intesa una svolta per valorizzare il fattore “P”, cioè la professionalità docente. Se questa retribuzione fosse realmente sottratta, o per meglio dire scippata agli insegnanti, vorrebbe anche dire fare un passo indietro per quanto riguarda la valorizzazione professionale dei docenti. Staremo a vedere se realmente si arriverà a togliere ai docenti il compenso dei corsi di recupero, ma se così fosse non si potrebbe certamente parlare di valorizzazione professionale degli insegnanti e nemmeno di buona scuola, ma semplicemente di deprezzamento della professione docente e della solita scuola economa.
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