”Servono maggiori risorse, oltre i 40 milioni già stanziati dal governo, per le conoscenze, la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti, perchè la scuola digitale non è la scuola dell’hardware, della tastiera e del mouse del computer, ma un percorso didattico che utilizza un software per aiutare i ragazzi a scoprire, a conoscere, a confrontarsi. Non abbiamo avuto paura della ruota, della televisione e non dobbiamo averla nemmeno per le Lim, le lavagne digitali che insieme con i tablet hanno cambiato il concetto di classe, non solo in senso di spazio fisico”.
Un tema di assoluto spicco, quello della scuola 2.0 al Salone genovese che deve però fare i conti, oltre che con le risorse per comprare Lim e altre attrezzature hi tech, con una realtà molto difficile, ”con tante scuole di Genova e della Liguria ospitate in edifici nati come ville, spesso fatiscenti, talvolta deficitarie anche per quanto riguarda le misure di sicurezza antincendio e quant’altro”, aggiunge Rossetti.
E su questo fronte, la Regione Liguria, a Abcd+Orientamenti conferma, con Rossetti, un positivo giudizio alla proposta del ministro dell’Istruzione , Francesco Profumo, sulla costituzione di un fondo immobiliare pubblico per l’edilizia che acquisisca dai comuni le vecchie scuole per costruirne di nuove , moderne e in sicurezza a consumi bassi, totale sicure e digitalizzate.
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