Un concorso, quello per dirigente scolastico, bandito nel 2011, che non trova pace e fa emergere tutte le sue criticità organizzative. Dopo lo stop delle assunzioni lombarde dovuto alla nota e triste questione delle buste trasparenti e alla sospensione del concorso in Calabria, per presunte gravi irregolarità, arriva l’annullamento per “gravi irregolarità” del Tar Molise del concorso molisano.
Una decisione che potrebbe portare all’annullamento della selezione anche in altre regioni. Si teme fortemente un effetto domino che potrebbe invalidare buona parte dei concorsi regionali per DS. Infatti in buona parte degli uffici scolastici regionali interessati dal concorso per il reclutamento di circa 2.386 dirigenti scolastici, attraverso l’accesso agli atti e il riscontro di presunte e gravi incompatibilità nelle commissioni , continuano a colpi di carta bollata i ricorsi che sollevano vizi giuridici già accertati con la sentenza del Tar Molise. Il danno prodotto, da questa sentenza, nella regione Molise, è proporzionale al basso numero dei vincitori. Infatti per 16 posti messi a concorso dal Miur in Molise sono risultati vincitori soltanto 11 candidati su 259 che hanno partecipato alle prove perselettive.
Si ricorda che dopo il test di preselezione soltanto il 23% era stato ammesso alle prove scritte, che si è ridotto al 4,3% alla fine dell’intera partita concorsuale. La commissione giudicatrice del concorso DS Molise ha ritenuto idonei soltanto 11 candidati: cinque in meno dei posti disponibili. I timori sempre più crescenti e consistenti di un effetto domino di questa sentenza, sono il vero problema, che soprattutto per la questione lombarda destano molte preoccupazioni.
È molto probabile che in gennaio arriveranno, in coincidenza di una vacanza governativa del Paese, altre sentenze che potrebbero annullare altre prove concorsuali di altre regioni, in primis Calabria e Lombardia. Un concorso iniziato con la fuga di notizie dei test di preselezione che prima della pubblicazione ufficiale sul sito del Miur già erano divulgati in rete, che è continuato con le polemiche dovute agli errori degli item, pieni di test ambigui e con più di una risposta corretta, test evidentemente sbagliati, che ha costretto il ministero a cancellarne, ad una settimana dalla prova, un migliaio, che adesso si sta concludendo con la coda amara delle sentenze di annullamento.
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