Come sono cambiate le carte geografiche dal rinascimento ai nostri giorni: è questo il senso della mostra “Dalla cartografia storica ai sistemi digitali”, allestita e aperta al pubblico fino al 23 luglio presso il Complesso cistercense di Santa Giuliana a Perugia. Organizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche, in collaborazione con l’Istituto geografico militare e la Scuola di lingue estere dell’Esercito, con il patrocinio del Touring Club italiano, l’iniziativa ripercorre tutte le tappe che hanno permesso l’evoluzione delle carte geografiche, dalle quelle classiche rinascimentali sino alle satellitari che ci vengono oggi proposte.
La rassegna risulta particolarmente indicata per docenti di geografia, storia e di scienza, ma anche matematica e ingegneria spaziale, oltre che ovviamente per studenti e appassionati della materia: la mostra si inquadra, infatti, nell’ambito della XXIV Assemblea Generale dell’Iugg (International Union of Geodesy and Geophysics), che si svolgerà sempre a Perugia dal 2 al 13 luglio sul tema “La Terra: il nostro pianeta che cambia” e che vedrà protagonisti nel capoluogo umbro oltre 5 mila scienziati provenienti da tutto il mondo, impegnati in circa 220 convegni e incontri: al centro dei dibattiti una serie di temi anche di estrema attualità, come i cambiamenti globali in corso, i sistemi di osservazione del pianeta, la valutazione dei rischi attraverso la tecnologia spaziale.
La prima sezione della mostra illustrerà, attraverso una selezione di riproduzioni, la nascita di un nuovo approccio nella realizzazione delle carte, passando per la prima cartografia geodetica fino alle trasformazioni scientifiche e tecniche del nostro tempo e all’introduzione delle tecnologie satellitari. Di grande interesse i disegni di Leonardo provenienti dalla Royal Library di Windsor e appartenenti alla collezione privata di S.M. Elisabetta II, così come altri capolavori del Quattrocento e Cinquecento, unitamente agli apparati tecnologici e alle opere scientifiche. Non manca una panoramica sull’evoluzione del territorio umbro a partire dal XVI secolo, restituita grazie agli antichi documenti messi a disposizione da istituzioni, quali l’Archivio di Stato di Perugia, la Biblioteca Storica Augusta del Comune, il Consorzio Bonificazione Umbra, fino alle produzioni cartografiche e aerofotografiche più recenti. Parallelamente, l’opera “Italia. Atlante dei tipi geografici” testimonia il ruolo che l’Istituto Geografico Militare svolge per la diffusione della cultura geografica e dell’impiego della cartografia, mediante il confronto tra una selezione di tavole del nuovo e più ampio atlante del 2004 con alcune delle tavole originarie dell’opera di Olinto Marinelli risalente al 1922, per consentire la comprensione delle trasformazioni subite dal territorio nazionale negli ultimi ottant’anni.
La rassegna si chiude con la sezione “Geofilatelia”: le innumerevoli emissioni internazionali dedicate alle scienze della Terra evidenziano il progresso delle ricerche per la conoscenza, la misurazione e la rappresentazione del pianeta. Gli esemplari riprodotti sono tratti dalla rivista L’Universo, edita dall’Istituto Geografico Militare dal 1920.