Politica scolastica

Dalla Legge di Bilancio 10 miliardi per gli armamenti, zero euro per Scuola e Sanità: il verde Bonelli lo reputa inaccettabile

L’Italia destina “una cifra senza precedenti, pari a circa 10 miliardi di euro, alle spese in armamenti: 8,8 miliardi di euro sono già stati destinati allo sviluppo del nuovo cacciabombardiere Tempest, un velivolo è destinato a sostituire i caccia Eurofighter Typhoon che continuano a gravare per oltre mezzo miliardo di euro l’anno per l’aggiornamento tecnologico. Nulla invece è stato fatto per settori cruciali come l’istruzione, la sanità e la tutela dell’ambiente”. A sostenerlo è Angelo Bonelli, leader dei Verdi e componente della Vigilanza Rai, nel commentare la Legge di Bilancio 2024.

Tranne provvedimenti marginali, di veri investimenti per la scuola, in effetti, scorrendo la manovra del 2024 non c’è traccia. Anzi, stiamo assistendo ad un’accelerata sul fronte del dimensionamento degli istituti, circa 700-800 scuole accorpate, deciso un anno fa sempre dal Governo Meloni con la manovra di fine 2022: ancora di più dopo che sul dimensionamento la Corte Costituzionale ha di recente anche dato il suo via libera bocciando i ricorsi delle Regioni. Meno male, è il caso di dire, che diversi miliardi sono arrivati alle scuole attraverso il Pnrr, soprattutto per migliorare la sicurezza degli istituti scolastici e il loro potenziamento tecnologico della didattica, oltre che per ridurre l’ancora troppo alto tasso di dispersione tra gli studenti.

“La manovra del governo Meloni – sostiene Bonelli – è totalmente iniqua dal punto di vista sociale e ambientale. L’approvazione di una spesa senza precedenti per gli armamenti e il finanziamento di progetti inutili e dannosi, come il ponte sullo Stretto di Messina, rappresentano una direzione inaccettabile per il Paese. Mentre si tagliano pensioni, investimenti per scuola, sanità e trasporto pubblico destiniamo miliardi di euro per le armi”.

Bonelli sostiene che i costi pubblici per l’ambito militare sono diventati davvero eccessivi: “il governo Meloni vuole armarci fino ai denti. Il bilancio del ministero della Difesa ha sorpassato per la prima volta la soglia dei 29 miliardi di euro, registrando un aumento significativo di 1,438 miliardi di euro (+5,1% rispetto al 2023). Questo incremento segue un altro di 1,8 miliardi nel biennio 2022-2023, portando l’Italia a destinare una cifra senza precedenti: circa 10 miliardi di euro”.

Il deputato di Avs se la prende anche con “la proposta di normativa avanzata da Fratelli d’Italia al fine di consentire alle aziende del settore della Difesa di esportare armi senza il controllo e l’autorizzazione del ministero degli Esteri”: ci porterebbe verso una “deriva preoccupante che va arginata” e “potrebbe favorire un’accelerazione dell’export di armi, contribuendo ad alimentare tensioni internazionali e conflitti, anziché promuovere la pace e la sicurezza. Intanto il “Sud sta subendo un furto di risorse per realizzare un’opera da 15 miliardi di euro, mentre mancano ferrovie, scuole, depuratori e sanità“.

Alessandro Giuliani

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