Politica scolastica

Dalla scuola italiana di Addis Abeba parte il piano Mattei

Oltre 900 studenti, dai tre ai 19 anni, in grande maggioranza etiopi, nella scuola statale “Galileo Galilei” di Addis Abeba, in Etiopia, in pratica tra quelle italiane all’estero più grandi e nella quale ai curriculum tradizionali, in italiano e in amarico, se ne aggiungeranno a settembre due nuovi: informatica e telecomunicazioni.

Da questa scuola, e dunque dalla formazione e istruzione professionale, volani decisivi per “qualsiasi investimento che generi lavoro e porti ricchezza”, secondo quanto dichiarato dalla presidente Giorgia Meloni, partirebbe il cosiddetto Piano Mattei.

Secondo la dirigente della scuola, l’accordo bilaterale siglato nella capitale etiope dal ministro Giuseppe Valditara ha l’obiettivo, messo nero su bianco a dicembre, di rafforzare la formazione tecnica e gli istituti tecnici superiori in questo Istituto che quest’anno festeggerà i 70 anni della sua fondazione.

Da quel momento, dal 1954, la scuola, dopo essersi sganciata dal legame con la comunità italiana che viveva qui in epoca fascista, oggi si ritrova come utenza di giovanissimi etiopi che in otto casi su dieci sono a volte figli di coppe italiane ed etiopi. Nel plesso, costruito nel centro di Addis Abeba, convivono infatti la scuola dell’infanzia e l’Istituto italiano di cultura, con gli alunni invitati a iniziative e incontri, come ad esempio la Settimana italiana del cinema.

Il nuovo indirizzo di studi, su informatica e telecomunicazioni, è stato caldeggiato da Meloni, mentre il ministro Valditara ha stretto “un accordo bilaterale con la controparte etiope in particolare per la formazione tecnica e gli istituti tecnici superiori” al fine di implementare maggiori opportunità di specializzazione da creare sul posto, guardando al futuro e soprattutto senza dovere emigrare.

In ogni caso, l’obiettivo della scuola, come sottolinea la dirigente nel corso di una intervista, è di rafforzare i legami tra il sistema scolastico italiano e quelli delle nazioni africane, come la riqualificazione infrastrutturale delle scuole, la formazione e l’aggiornamento dei docenti insieme agli scambi di studenti e insegnanti tra le due nazioni.

Pasquale Almirante

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