La riforma Gelmini – Tremonti del 2008 aveva ridotto pesantemente il tempo scuola, cancellando il tempo pieno e riducendo i quadri orari scolastici.
A distanza di sette anni dalla Sicilia rinasce il tempo pieno nelle scuole. A proporlo è l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale Mariella Lo Bello, che d’intesa con l’USR Sicilia avrebbe pensato a questa opportunità, da destinare alle scuole pubbliche del primo ciclo, utilizzando le risorse dei fondi europei 2014-2020.
La Lo Bello che è anche vice presidente della Regione Sicilia ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera rivolta ai genitori degli studenti siciliani per comunicare la sua proposta. Ecco cosa scrive l’assessore regionale all’Istruzione:
“Care famiglie, mi rivolgo a voi, risorsa fondamentale per la nostra comunità, per offrirvi e proporvi un’opportunità che spero accogliate con lo stesso entusiasmo con il quale la presento intendo fortemente istituire il tempo pieno nelle scuole primarie. Lo considero un diritto dei nostri bambini. Il tempo pieno a scuola è un tempo di relazione, di amicizia, di cultura. E’ un tempo che permette ai bambini di crescere e socializzare costruendo il proprio futuro. Permette loro di scoprire che imparare può essere divertente senza le lezioni concentrate in poche ore, senza la possibilità di avere lo spazio per essere creativi, per ricercare, per approfondire. La scuola a tempo pieno è una scuola di sport, di gioco, di confronto. Un posto dove i bambini trovano gli stimoli necessari per imparare ad imparare. Non è solo “fare i compiti a scuola”, è vivere la scuola oltre la scuola. La mia idea di scuola a tempo pieno è una scuola ricca di progetti, di attività e di cultura. Con insegnanti giovani con la voglia di dare e di accompagnare i cittadini di domani verso un futuro da protagonisti. Con bambini che prendono possesso di un posto che è giusto che sia il “loro posto” e lo vivono con la gioia e la passione che solo i bambini hanno il coraggio di avere. Non ultimo: la scuola a tempo pieno è una scuola per i genitori che lavorano, o che il lavoro lo devono cercare, senza l’affanno delle corse nelle ore di punta per recuperare il bambino o la bambina, da lasciare poi dai nonni per tornare al lavoro. Con il tempo pieno a scuola, anche la famiglia ritrova il suo tempo, scandito dal tempo della scuola. Quando si torna a casa, si torna tutti insieme e, senza l’affanno dei compiti, si ritrova il tempo per stare insieme, in un modo nuovo, rilassato. Cari genitori, nel mio progetto mancate solo voi. Mi dicono che la scuola a tempo pieno in Sicilia non si fa perché sono le famiglie che non la chiedono. Non so se è veramente così o se, forse, sembra un’idea così irrealizzabile da non valere la pena neanche di essere sognata. Io oggi voglio lanciare l’opportunità e vi invito caldamente a raccoglierla: domani andate a scuola e firmate anche voi la richiesta per la scuola a tempo pieno, per i vostri bambini. I cambiamenti si fanno insieme, io con voi”.
Qualche malizioso ha commentato questa lettera d’intenti nel seguente modo: “In Sicilia, viste le grandi difficoltà del governo Crocetta, possiamo dire che è iniziata la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale”.
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