Categorie: Personale

Dalla Svizzera all’Italia: due casi di licenziamenti

 

Nel 2006 in Italia una docente destinataria di contratto a tempo determinato presso un Circolo Didattico della provincia di Bari fu anticipatamente licenziata dalla scuola stante il rientro in servizio del titolare. Il provvedimento di licenziamento, secondo la FLC Bari, non era adottabile in quanto, a seguito della contrattualizzazione del rapporto di lavoro, al personale che opera nella scuola sono applicabili le norme dei diritto privato e non più del diritto amministrativo. Pertanto la stipula di un contratto individuale di lavoro si configura come un impegno tra le parti che non può essere rescisso unilateralmente e senza giusta causa. In data 3 ottobre 2006 si riunì il Collegio di Conciliazione della D.P.L. di Bari: in tale sede fu raggiunto l’accordo sul riconoscimento dei diritti della ricorrente a restare in servizio rendendo, pertanto, inefficace la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro.

Nel 2014 in Svizzera (http://www.swissinfo.ch/ita/vs–misure-di-risparmio-pubbliche–licenziati-docenti/38293998 ) il licenziamento di docenti riappare sotto altra forma. Infatti,come previsto dalle misure di risparmio accettate in marzo dal Gran Consiglio, il Dipartimento vallesano della formazione (Cantone della Svizzera meridionale ) sopprimerà un certo numero di posti di lavoro fra i docenti. Non è stato prolungato il contratto a 103 insegnanti, e altri 90 posti di lavoro potrebbero essere cancellati in occasione del prossimo anno scolastico. Nella misura del possibile, la riduzione degli effettivi avverrà tramite pensionamenti e diminuzioni di orario, ma non è escluso il ricorso a licenziamenti.

La scuola elementare e dell’infanzia perderanno una trentina di posti di lavoro, la scuola media più di 30 e il secondario superiore una quindicina. Sono inoltre stati concessi orari ridotti equivalenti a circa quindici posti a tempo pieno.

 

Aldo Domenico Ficara

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