Categorie: Didattica

Dalle aule-classe alle aule-laboratorio

Su questa scia, in Italia team motivati di docenti iniziano a studiare i modelli architettonici delle scuole più evolute, scontrandosi immediatamente con la differenza fra l’impostazione architettonica delle scuole svedesi e finlandesi e i limiti strutturali esistenti nei plessi scolastici del nostro Paese. Si attivano studi di fattibilità per passare dalle aule-classe alle aule-laboratorio, facendo leva su visite e contatti con organizzazioni scolastiche europee ed americane che adottano questi modelli didattici innovativi.

Le linee principali di questa evoluzione architettonica e organizzativa riguardano il ripensamento degli spazi, che non saranno più dedicati ad un singolo gruppo classe, ma alle discipline che vi si insegnano. A tal proposito alcune scuole italiane hanno dato a queste aule-laboratori nomi di scienziati, artisti, poeti, filosofi, installando librerie dove gradualmente dislocano i testi della vecchia biblioteca scolastica centrale in cui la maggior parte degli studenti non andava più, rendendoli consultabili liberamente e disponibili al prestito. Queste aule laboratorio fanno perdere gradualmente la posizione centrale al docente che trasmette ad un gruppo che ascolta e stimolano invece la costruzione di gruppi di studenti che attivamente costruiscono la conoscenza mediante la discussione, il confronto, la produzione di oggetti più o meno concreti, sotto l’occhio e la guida vigile di un docente regista dell’apprendimento.

Sempre dal Mit di Boston le avanguardie italiane della didattica innovativa hanno importato il TEAL (Technology Enabled Active Learning ), ovvero l’apprendimento attivo possibilmente attraverso le tecnologie. In questo caso ogni studente, al centro del processo educativo, impara a spiegare agli altri ciò che ha imparato attraverso esempi pratici, in alcuni casi filmando meccanismi concreti (l’asciugatura di una lavatrice). Insomma oggi è più che mai attiva l’esigenza di trovare nuove strategie che tentino di ottimizzare i processi di apprendimento, tra queste la più amata dagli studenti è l’apprendimento a intervallo, dove gli studenti sono sottoposti per dieci minuti a una lettura, poi per altri quindici possono ascoltare musica nell’Iphone, quindi tornano a un quarto d’ora della stessa lezione fatta attraverso un computer o un tablet e ancora dieci minuti di relax lontano. 

Aldo Domenico Ficara

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