Questa la dichiarazione di Cesare Damiano, già ministro al lovoro durante il governo Prodi e promotore della riforma basata sulle quote.
“Gli ultimi dati dell’Inps dimostrano che continua l’innalzamento dell’età pensionabile: siamo arrivati ad altre 61 anni di media superando la Francia ed avvicinandoci alla Germania. Tra pochi anni saremo i primi in Europa. Come ha nuovamente affermato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, le precedenti riforme hanno funzionato, a partire da quella del governo Prodi che nel 2007 introdusse il sistema delle quote di anzianità.
Su questa riforma il governo Berlusconi è successivamente intervenuto inserendo la finestra mobile di un anno e l’aggancio all’aspettativa di vita. Correzioni che non abbiamo condiviso perché innalzavano ulteriormente l’età pensionabile ma che non eliminando l’anzianità si muovevano in una logica di gradualità. Non così l’ultima riforma del governo Monti che ha abolito le quote lasciando improvvisamente scoperte centinaia di migliaia di persone che rimangono anche per quattro o cinque anni senza stipendio e senza pensione.
Per questo riteniamo che siano illuminanti i dati forniti dall’INPS che confermano l’esigenza di apportare le necessarie correzioni all’ultima riforma, per mettere al sicuro tutti i lavoratori che hanno i requisiti per accedere al vecchio modello pensionistico.”
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