
Il pedagogista Daniele Novara ha pubblicato un post su Facebook in cui ha parlato del rapporto tra genitori e studenti nel momento cruciale dei compiti a casa e di ciò che dovrebbero assegnare per casa gli insegnanti.
Daniele Novara e i “compiti di realtà”
“Non ha nessun senso pedagogico che gli alunni debbano ripetere a casa quello che hanno già fatto a scuola! Gli insegnanti dovrebbero assegnare compiti diversi da quello che si fa in classe, ovvero i ‘compiti di realtà’. Qualcosa che consenta di applicare quello che si è fatto a scuola, come leggere un libro che approfondisca un argomento affrontato con le maestre, andare a visitare musei, intervistare degli esperti, così da creare un’interazione basata sull’interesse e sulla curiosità, non sulla mera ripetizione di nozioni. Per esempio, fare la telecronaca di un evento sportivo, visitare una chiesa mentre si sta studiando il Romanico, intervistare i nonni o il giocatore o la giocatrice del cuore”, queste le parole dell’esperto.
Ed ecco il suggerimento ai genitori: “Il mio consiglio è quindi di aiutare i figli solo se lo richiedono e di dare una mano solo dove c’è una non comprensione o uno spaesamento. Essere invadenti inficia l’autostima e l’autonomia. Ricordiamoci infine che i bambini imparano anche attraverso il movimento, come affermava Maria Montessori e come confermano le neuroscienze. Ci sarebbe quindi da riflettere molto sull’utilità di interrogare un bambino di otto anni invece che promuovere il gioco tra bambini, possibilmente nella natura”.