Due-giorni d’eccezione a Roma dove Danilo terrà nella Capitale due presentazioni del suo libro che sta facendo il giro d’Italia e ritirerà il prestigioso Premio Internazionale “Giuseppe Sciacca”, che gli sarà conferito nell’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana, per la sezione “giornalismo”, nella categoria “Giovani Studiosi”.
Il triplo appuntamento romano è una conferma per Danilo, attore della compagnia Nèon Teatro, fondata da Piero Ristagno e Monica Felloni, ma anche scrittore che sta facendo parlare di sé. Uno scrittore “unico”, perché nelle pagine de “Il coraggio è una cosa”, Danilo compone una storia breve che comprende molte domande poste a se stesso, ma allo stesso tempo risponde ai numerosi dubbi “comuni” sul suo stato di ragazzo affetto da tetraparesi spastico-distonica con assenza di linguaggio e impossibilità di muovere le mani.
E Danilo Ferrari insegna a noi tutti come dagli sguardi, dai corpi, dai suoni sia possibile comunicare a un altro livello, nonostante l’assenza della cosiddetta “parola pronunciata”. Nonostante si tratti di un’altra forma di comunicazione, o meglio, di forme molteplici, dirette, profonde. Aspetti, questi, che confermano lo straordinario talento di Danilo Ferrari quale comunicatore d’eccezione: giornalista, scrittore, attore, che pone se stesso in un linguaggio aperto, in cui è essenziale anche e soprattutto l’altro. Così come è avvenuto per scrivere questo libro, possibile grazie all’intermediazione e alla “traslazione” di Maria Stella Accolla, che ne ha letto gli sguardi e i gesti, trasferendoli nelle pagine del volume.
E così, ne “Il coraggio è una cosa”, Danilo scrive della bellezza vissuta, del tempo che scorre, del rumore che scandisce le sue giornate, della gente che lo circonda, ma anche degli attacchi di depressione, dei “brutti pensieri” che talvolta fanno capolino, del senso di isolamento. Danilo però non è solo: a partire dalla sua assistente (la sua “traghettatrice” di parole), alla sua splendida famiglia, ai docenti, agli amici della Nèon, agli studenti che lo hanno intervistato, tutti citati e protagonisti di questo libro, che lo aiutano a raggiungere il traguardo di una normalità che, a leggerla, ci dà contezza che l’unica patologia incurabile rimane il pregiudizio. E non è certo Danilo Ferrari a esserne affetto.
Dell’Opera di Danilo così ha scritto Dario Fo: “Una messa in scena fatta di vita, di sofferenza, di gioia e di conoscenza.Perché solo chi sa raccontare la propria condizione e la vive con gli altri può realizzare un’opera d’arte”.
Il primo appuntamento della due-giorni romana di Danilo Ferrari è venerdì 7 novembre, alle 18 nei locali della Libreria Ibs, in via Nazionale 254-255 a Roma. L’ingresso è libero.
Sempre venerdì 7 novembre, alle 21, un “incontro con l’autore” è in programma allo Stadio di Domiziano in piazza Navona su iniziativa della “Fondazione Giuseppe Sciacca Onlus”. Prima dell’incontro con Danilo, gli attori della compagnia Nèon daranno vita a un’azione teatrale: un modo per consentire un incontro fra scrittura e teatro in un terreno comune, dato dall’unico linguaggio reso dal corpo e dalla reciproca relazione di esseri viventi (Ingresso ad inviti).
Gli appuntamenti culmineranno sabato8 novembre, alle 17.30, nell’ Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana, per la partecipazione alla tredicesima edizione del Premio “Giuseppe Sciacca”, durante il quale sarà conferito a Danilo l’importante riconoscimento internazionale, alla presenza di importantissime autorità ecclesiastiche, civili, militari e diplomatiche (Ingresso ad inviti).
DANILO FERRARI è nato nel 1984 e vive a Catania. Si è laureato in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Catania, con una tesi in Filosofia su “Diritti umani e dignità della persona”. È giornalista dal 2007 e attore di Nèon Teatro.
“Il coraggio è una cosa” è il suo primo libro ed anche il titolo dello spettacolo teatrale prodotto da Nèon Teatro, che lo vede protagonista, con la regia di Monica Felloni.
L’ASSOCIAZIONE NÈON, attraverso i linguaggi del teatro e della scrittura, da sempre lavora per diffondere una cultura basata sul valore esistenziale dell’essere umano. È questa l’essenza del Teatro delle Diversità che, grazie a Piero Ristagno e Monica Felloni, Nèon ha introdotto in Sicilia da tantissimi anni. L’associazione è oggi accreditata come una delle realtà più importanti nell’ambito del Teatro e handicap, e opera anche in partnership con diversi enti pubblici e privati, operanti in ambito culturale e nel terzo settore.
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