Un gesto di grande valore civile da parte degli alunni di un Liceo catanese. Dopo che ignoti avevano danneggiato l’installazione artistica realizzata sulla scalinata del Tribunale di Catania per ricordare i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, gli studenti del Liceo artistico statale “Emilio Greco” hanno voluto ripristinare negli ultimi giorni di scuola l’immagine dei due magistrati siciliani assassinati dalla mafia.
L’installazione degli studenti del Liceo artistico statale “Emilio Greco” di Catania
In effetti, già da alcuni anni gli studenti del Liceo artistico “E. Greco” di Catania in preparazione degli eventi collegati alla giornata del 23 maggio, giorno in cui nel 1992 a Capaci furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, nella scalinata del Tribunale di Catania si impegnano a montare un’installazione artistica, con l’immagine di Falcone e Borsellino. Anche quest’anno, nell’ambito di un progetto sulle legalità, alunni del Liceo, coadiuvati da loro insegnanti degli indirizzi di Discipline pittoriche e di Grafica (con il contributo degli assistenti tecnici), hanno realizzato davanti al Tribunale di Catania la “Scalinata della Giustizia”.
Ma alcuni giorni dopo l’opera artistica appariva “deturpata” in quanto erano state rimosse alcune delle tavole in legno che compongono l’installazione, in particolare alcune “strisce” che raffiguravano parte del volto di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Nell’immediatezza della “scoperta” gli inquirenti avevano in effetti detto che non era ancora chiaro se si trattasse di un atto vandalico o di altro. Certamente però il danneggiamento di quella che è anche chiamata “la scalinata della legalità” in memoria di tutte le vittime della mafia (oltre che dei due magistrati siciliani) ha sollevato molta indignazione e immediate reazioni.
L’Associazione nazionale magistrati ha presentato un esposto in Procura e gli inquirenti hanno ribadito che verranno analizzate le telecamere di sorveglianza per identificare gli autori del gesto che assumerebbe ovviamente contorni ancora più gravi se ci fosse una origine mafiosa (magari sarebbe importante avere a breve delle risposte in merito, anche perché le telecamere sicuramente dovrebbero essere sempre in funzione sulla scalinata di un Tribunale).
Dopo il danneggiamento, che fa pensare ad un atto vandalico, i ragazzi hanno ripristinato “la scalinata della giustizia”
Dopo un paio di giorni di “smarrimento”, però, i ragazzi non ci hanno pensato più di tanto e con molta buona volontà, sotto il caldo sole di giugno, hanno deciso che l’installazione andava ripristinata e così con il contributo sempre delle insegnanti che avevano “guidato” i lavori (e ha partecipato anche un collaboratore scolastico, a dimostrazione che il Liceo artistico etneo “E. Greco” si è mosso compatto per ripristinare il segnale di legalità) hanno con impegno reso di nuovo splendente di colori la grande installazione che verrà mantenuta fino al 19 luglio, giorno della strage di via d’Amelio a Palermo, dove furono assassinati dalla mafia il giudice Borsellino e i cinque uomini della sua scorta.