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Danno erariale all’università di Perugia? Giannini minimizza, ma c’è chi chiede le sue dimissioni

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Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, non sembra preoccuparsi dell’approfondimento messo in atto dalla Corte dei Conti a proposito dell’ipotesi di danno erariale da 500 mila europrodotto dall’università per stranieri di Perugia nel periodo in cui ricopriva il ruolo di rettore. All’insistenza dei giornalisti, che chiedevano “non c’è stata nessuna spesa inutile?”, il Ministro ha risposto: “siete molto fantasiosi”.

All’origine della vicenda – riportata oggi da alcuni quotidiani – ci sono delibere del consiglio di amministrazione dell’ateneo, che risalgono al 2008, con le quali si é dato il via alla nascita della ‘Scuola internazionale di cucina italiana’ con sede in una proprietà dell’ateneo data a un affittuario che però non ha mai pagato l’affitto. Il progetto – spiegano fonti ministeriali – in sostanza e’ morto e tuttora é aperto un contenzioso tra l’università di Perugia e l’affittuario, trattato dalla sede distrettuale dell’Avvocatura dello Stato, per il recupero delle somme dovute. Le Fiamme Gialle si sono presentate in queste ore nella sede dell’Ateneo per prelevare tutte le carte che si riferiscono ai mancati introiti su queste locazioni immobiliari, pari a circa 500 mila euro.

Il caso, nel frattempo, è divenuto di dominio pubblico. E c’è già chi chiede le dimissioni del ministro Giannini. “Di fatto l’indagine in corso che sta appurando l’eventuale danno erariale è un fatto gravissimo. La conseguenza più opportuna è che il ministro si dimetta dall’incarico almeno fino a quando la vicenda non sarà conclusa”, ha detto il consigliere regionale Massimo Monni, in quota Ncd dell’Umbria.

In un comunicato, il consigliere umbro di Ncd ricorda che un ministro e un sottosegretario del suo stesso partito (Nunzia De Girolamo e Giuseppe Gentile ndr) “senza nessuna inchiesta in corso, ma tutto basato su chiacchiere, si sono dovuti dimettere. Il metro di giudizio deve essere uguale per tutti”. Monni conclude il suo intervento soffermandosi sul “danno di immagine che si sta procurando all’ateneo di Perugia, la più antica università italiana orientata agli stranieri, conosciuta e rispettata in tutto il mondo”.