Il governo, facendo varare otto delle nove deleghe alla legge 107, ha pure accolto quella che riguarda il sostegno ma sostituendo il concetto di «integrazione» con quello di «inclusione». In pratica gli studenti disabili resteranno più ore in classe senza il docente dedicato, con una maggiore responsabilità degli insegnanti di classe.
Gli effetti, denunciano i prof di sostegno, rischiano di essere doppiamente negativi: per i diretti interessati, che faticheranno a stare al passo e che perderanno altre ore di sostegno. Un onere maggiore, poi, ricadrà sui docenti comuni della classe, che dovranno preparare un programma specifico per gli alunni con bisogni speciali.
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La Stampa riporta i dati pubblicati dall’ Ufficio scolastico regionale del Piemonte e si riferiscono al 13 ottobre del 2016. «In provincia di Savona – viene spiega dal responsabile regionale per l’integrazione degli studenti con bisogni speciali- gli alunni con disabilità certificata risultano 1.035 in tutti i gradi: dall’infanzia alle superiori. Di questi, 463 sono casi gravi (articolo 3, comma 3). I docenti di sostegno sono 525, mentre gli alunni disabili, sempre nel savonese, sono il 3,2 per cento del numero complessivo di studenti».
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