“Evitare l’incursione di politici nella scuola e stabilire tutto attraverso il contratto, che bisogna attualizzare”. Lo ha detto Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola, che ha messo le mani avanti nei confronti dei politici affermando che è dalla contrattazione che si devono stabilire le norme di regolamentazione.
D’Aprile ha partecipato al 2° Congresso nazionale della Federazione Uil Scuola Rua, che si è tenuto dal 21 al 23 settembre 2022 presso il Marriot Park Hotel a Roma, che ha visto la presenza di oltre 700 persone tra delegati provenienti da tutta Italia, ospiti, autorità, quadri sindacali e delegazioni estere.
Presente all’evento anche il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani, che ha intervistato il segretario chiedendogli innanzitutto di fare un punto dell’evento: “Sono state due giornate bellissime, ci stiamo confrontando con 700 delegati provenienti da tutta Italia”, ha risposto.
Giuliani ha poi virato sulla questione del contratto scuola, ancora da rinnovare, chiedendo cosa si aspetta la Uil dal prossimo Governo e quali saranno le loro richieste al nuovo esecutivo. “Chi guiderà l’Italia nei prossimi giorni troverà un sindacato costruttivo, sicuramente non oppositivo, se le basi di partenza corrispondono ai valori di Uil Scuola: una scuola laica, riformista, nazionale”, ha affermato D’Aprile.
“No alla regionalizzazione della scuola e sì ad aumenti retributivi per il personale della scuola, non solo per adeguare gli stipendi alla media europea ma per il valore dello sforzo che questo profonde nei confronti degli alunni. Ci aspettiamo questo”, ha aggiunto.
Ecco come Uil Scuola spera si risolva tutto: “Lotteremo affinché vengano aggiunti dei soldi nella nuova finanziaria, per fare un rinnovo contrattuale di cui valga la pena. Soprattutto per dare dignità ai lavoratori che stanno soffrendo di un’inflazione quasi al 10%. Gli stipendi del personale della scuola sono fermi da anni e questo non possiamo permetterlo”.
Secondo D’Aprile sono queste le priorità su cui agire a livello normativo: “Evitare l’incursione di politici nella scuola e stabilire tutto attraverso il contratto, che bisogna attualizzare. Rendere una scuola più fruibile, adeguata ai tempi ma con i valori a cui facciamo riferimento di cui ho parlato prima”.
La Uil Scuola non chiede solo il rinnovo del contratto alla politica, ma una visione diversa della scuola: “Ho parlato di una rivoluzione, di un’idea forte di scuola che non solo valorizzi il lavoro del personale ma che sistemi la questione del precariato. I precari in questo momento sono 212mila. Occorre un reclutamento più snello che vada verso un sapere critico e non nozionistico. Il fallimento degli ultimi concorsi è sotto gli occhi di tutti. Rinvigorire quell’idea forte di scuola per difendere la libertà di insegnamento e valorizzare il lavoro delle persone e anche l’esperienza acquisita sul campo”, ha concluso Giuseppe D’Aprile.
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