Il premier ha decretato lo stanziamento di 85 milioni di euro per consentire l’attivazione di percorsi di didattica a distanza nelle scuole italiane.
Nonostante tutti i docenti credano fortemente nel valore della didattica e dell’insegnamento, il momento è drammatico per tutta l’Italia, in quanto l’unico e solo fondamentale obiettivo è quello di salvare vite umane e bloccare il contagio evitando il più possibile di entrare in contatto con il virus.
La classe docente, inoltre, ha dimostrato il forte senso del dovere e la propria professionalità non lasciando neanche per un istante i propri alunni/studenti senza fare lezione.
Si sono messe, infatti, in essere tutte le procedure per la didattica a distanza modulando le proprie scelte sulla scorta della fruibilità della propria utenza, e tutto questo è avvenuto spontaneamente senza nessuna vera indicazione ministeriale (ricordiamo che la nota n. 388 risale solo al 17/03/2020) se non con un obbligo di ordine morale per tutta la classe docente. Inoltre, la questione dei Fondi comunitari non potuti spendere da parte di molte scuole chiuse, indica la strada perché tali fondi possano essere convogliati in cose più utili alla nazione intera:
1. Aiuti sanitari
2. Sevizio assistenziale
3. Beni alimentari e medicinali porta a porta per persone in difficoltà
4. Piccoli commercianti a cui è stata imposta la chiusura
5. Soppressione e “NON SLITTAMENTO” delle utenze e tasse da pagare.
Pensiamo che questa sia la strada corretta per dare reale supporto alla nazione, in questo momento storico e solo successivamente, passata l’emergenza sanitaria, si può ipotizzare di nuovo uno stanziamento per implementare la didattica a distanza con tutte le procedure indicate dal l’art. 120 del decreto Cura Italiana (70 milioni di euro per far acquistare alle scuole dispositivi (tablet, computer, ecc. da dare in comodato d’uso agli studenti privi di mezzi e in situazione di svantaggio socio-economico).
In una parola si chiede semplicemente un differimento di tale stanziamento per consentire al Paese di superare questa fase critica.
Orgogliose di dare il proprio contributo in un momento così delicato, rinunciando ad una bellissima e importantissima disposizione ministeriale rivolta alla SCUOLA si dà significato e pregnanza ad azioni che richiedono solidarietà e unità di intenti. Stanziamo questi soldi per far fronte a cose più impellenti!
Le professoresse Giusy, Mariella, Paola, Patrizia e Valeria
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