A seguito della prevedibile polemica innescata lo scorso anno dal "caso Darwin", con l’eliminazione dalle Indicazioni nazionali ministeriali di ogni riferimento alla teoria dell’evoluzione, cui fecero seguito appelli e raccolte di firme, il Ministro istituì una commissione di "saggi" per valutare il da farsi.
Il parere della commissione di studio, presieduta dal premio Nobel Rita Levi Montalcini, è stato unanime. "Il rapporto, un documento di circa una decina di pagine – ha affermato Vittorio Sgaramella, docente di Biologia molecolare all’Università della Calabria e membro della suddetta commissione – oltre a concludere che non si possono studiare le scienze se non si studia l’evoluzione, ha analizzato più genericamente i programmi relativi alle materie scientifiche nel primo ciclo scolastico. La conclusione è stata che nella scuola dell’obbligo le scienze sono sottorappresentate e chi esce dal primo ciclo non sa quasi nulla".
Il docente universitario ha aggiunto di ritenere utile il giudizio della commissione al di là della questione di Darwin, "anche per suggerire al Ministero che su alcuni temi scientifici, come quello della genetica, il testo dei programmi scolastici del primo ciclo era piuttosto carente".
"Ma curiosamente – ha concluso Sgaramella – apparivano argomenti che a noi sono parsi del tutto marginali, se non addirittura ignoti".
Il Ministro ha trasmesso il rapporto del gruppo di esperti alla struttura amministrativa del Miur affinché provveda ad integrare i piani di studio della scuola primaria e secondaria di primo grado in base alle riflessioni fornite. Nel commentare, in realtà in maniera assai concisa, il documento della commissione, la Moratti ha espresso "soddisfazione per la collaborazione offertami dagli illustri studiosi, che mi consentirà di migliorare le indicazioni nazionali relative al primo ciclo di istruzione".