In materia di diritto alla protezione dei dati personali e del diritto alla riservatezza sancito dalla legge n.67596 e dal testo unico del 2003 si utilizzano gli espedienti dei due pesi e delle due misure soprattutto nel mondo della scuola con l’avvento della tecnologia. A volte vengono emanate direttive molto stringenti sulla privacy, mentre altre volte se ne fa un uso molto “alla leggera”. Sui dispositivi mobili bisogna inventarsi degli acronimi, sul registro elettronico e nelle circolari delle scuole i riferimenti vengono scritti siglati e non per esteso per cui un docente che ha tante classi deve “lambiccarsi” il cervello sul nominativo dell’alunno che si cela dietro le iniziali.
Non sarebbe meglio per i documenti scolastici contenenti dati sensibili che vengono messi a disposizione dei docenti durante i Consigli di Classe riportare per esteso i nominativi degli alunni, i cui dati devono essere a conoscenza solo ai docenti componenti il C.d.C. che se ne assumono la responsabilità civile e penale. Infatti, se i dati ritenuti sensibili e delicati, perché coperti dalla privacy, dovessero essere diffusi dai docenti componenti il Consiglio di Classe, scatterebbe un’ammenda. In questa maniera non rendiamo complicata la vita degli insegnanti e della scuola.
Mario Bocola
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