A prescindere dall’età, molta parte dell’apprendimento dipende dalla precisione delle azioni e dei movimenti di chi osserviamo: lo rivela una ricerca del dipartimento di Psicologia dell’università Milano-Bicocca.
Il meccanismo è noto come risonanza motoria non è influenzato dalla somiglianza fisica e dall’età fra l’osservatore e l’agente osservato bensì dalla “somiglianza cinematica”, cioè da come vediamo eseguita un’azione e in particolare dalla precisione con cui essa viene eseguita.
A dimostrarlo sperimentalmente è lo studio “The modulation of the motor resonance triggered by reach-to-grasp movements: the role of human physical similarity as conveyed by age” (DOI 10.1007/s00221-017-4960-1) pubblicato su Experimental Brain Research da Paola Ricciardelli e Barbara Marino, rispettivamente professore associato di Psicologia generale e assegnista di ricerca del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca.
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Ventiquattro studenti dei corsi di laurea del Dipartimento di Psicologia, 12 femmine e 12 maschi, dell’età media di circa 24 anni, sono stati invitati a categorizzare oggetti comuni, afferrabili eseguendo una presa di precisione o di forza, subito dopo aver visualizzato un filmato che illustrava un movimento manuale di afferramento di precisione o di forza, compiute da persone di 3 fasce d’età distinte: bambini, giovani adulti della stessa età dei partecipanti, e anziani. L’analisi dei risultati ha evidenziato che le risposte al compito di categorizzazione erano più veloci quando l’oggetto e il movimento osservato condividevano lo stesso tipo di presa (effetto di priming).