“C’è la massima comprensione e solidarietà nei confronti dei genitori che si trovano a fronteggiare oggi il trauma dei propri figli…genitori che si sentivano tranquilli perché mandavano i bambini in un luogo sicuro. Devono sapere che possono contare su di noi, che siamo qui per loro e per la nostra istituzione scolastica. Non possiamo lasciare che poche insegnanti distruggano il lavoro di tutta una comunità”
Queste sono le dichiarazioni del sottosegretario al Miur D. Faraone. Sono state pronunciate per le nuove violenze sui minori.
Parole chiare e giuste. Non c ‘é una ragione al mondo che possa giustificare violenze fisiche, psicologiche e sessuali su minori, soprattutto sui “troppo minori” che non possono difendersi. Fatti gravi se pensiamo che le ferite comprometteranno la loro crescita ed equilibrio psicologico, relazionale e affettivo.
Ora c’è un’altra violenza, quella che gli insegnanti subiscono dai propri studenti o da giornalisti come F. Rondolino.
Nel Web e sui social è stato postato un video di uno studente che offende pesantemente la propria insegnante, nell’indifferenza dei suoi compagni. E non è un caso isolato. Non mi risulta che il Ministro Giannini e D. Faraone abbiano preso posizione su questo “fattaccio”
Quest’estate F. Rondolino, giornalista dell’ “Unità” si è permesso di offendere pesantemente gli insegnanti. Mi aspettavo una presa di posizione dei Ministro e di D.Faraone. Invece nulla!
Queste violenze sono trasparenti, non emergono. Non fanno notizia! Difficilmente ne parlano i massmedia. Eppure sono violenze rivolte a persone, che soprattutto nel primo caso lasciano ferite profonde ! Provocano delle lacerazioni, degli “strappi psicologici ” su persone che, tra l’altro, ogni giorno si relazionano con “il futuro” del nostro paese.
In questi ultimi anni abbiamo ricevuto tanti segnali negativi, punitivi. Pochi sono quelli positivi. Quasi tutti provengono dai genitori che ogni giorno apprezzano il nostro lavoro. E’ sufficiente a ” proteggere” i docenti dallo sconforto, dalla demotivazione ? Difficile rispondere! Quello che voglio ricordare al Ministro e a D. Faraone è che la scuola la fanno i docenti e se questi ritirano il loro entusiasmo, diventa incerto il futuro di quest’istituzione.