Cosa c’entra il luddismo con la valutazione delle scuole e degli insegnanti?
Il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, in un tweet su MiurSocial, fatto qualche ora fa ha così scritto: “No ai luddisti della valutazione. Non è fotografia, fermo immagine. È strumento per attenuare differenze e potenziare eccellenze”.
Forse il sottosegretario non sa che oggi con il termine luddismo si indicano tutte le forme di lotta “violenta” contro l’introduzione di nuove macchine tecnologiche. Forse il sottosegretario al Miur è a conoscenza di azioni violente portate avanti da sindacati o insegnanti? Se così fosse sarebbe gravissimo che le organizzazioni sindacali o addirittura singoli docenti contrastassero con la violenza, il nascere di un nuovo sistema di valutazione. Non esiste alcuna lotta violenta contro niente e nessuno, violente sono solo le parole dette a sproposito da chi dimostra di non conoscere la storia.
I sindacati, con molta pacatezza e con nessuna animosità violenta, fanno solo emergere le contraddizioni di una legge, la n.107/2015, che colpisce i diritti individuali e sociali, attraverso il soffocamento della libertà di insegnamento e la sottrazione del diritto all’apprendimento.
I sindacati in modo unanime e corale sostengono che non si possono lasciare temi delicati come la valutazione degli insegnanti nelle mani di una sola persona o di poche persone, ma c’è la necessità di garantire tutte le scuole e tutti gli insegnanti italiani di essere valutati allo stesso modo e con gli stessi criteri. Il rischio concreto della valutazione “fai da te” è quello di una anarchia valutativa, consegnata, a volte, nelle mani di chi non è in grado di tutelare l’intera comunità scolastica.
Ecco perché è fortemente richiesto la più presto la costituzione di quel Comitato tecnico scientifico, nominato dal Ministro, a predisporre le Linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale. Vogliamo tranquillizzare il sottosegretario Davide Faraone che non è in atto nessuna lotta atta a distruggere, quello che faticosamente si cerca di costruire, ma piuttosto si vuole aiutare a costruire qualcosa di valido e che possa essere condiviso da tutti. Il problema è proprio la mancanza di condivisone che fa immaginare ai nostri governanti l’esistenza di luddisti della valutazione che esistono solo nella mente di chi vuole fare tutto da solo senza ascoltare la voce dell’esperienza e di chi conosce la Storia.
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