Non volevo credere ai miei occhi.
Si parla di scuola e di cultura, e poi ci ritroviamo con responsabili in Parlamento (della scuola e della cultura) che non sanno nemmeno quello che dicono.
Riproduco, intanto, questo pezzo di articolo da p.5 del Giornale di Vicenza.
“Il presidente della Commissione Istruzione della Camera, Luigi Gallo, fa notare che «le valutazioni da sole non bastano se non si attiva un processo di miglioramento» e assicura che entro luglio «presenteremo in Commissione Cultura una nostra risoluzione di indirizzo su questo tema: fulcro del nostro documento sarà eliminare l’obbligatorietà delle prove Invalsi e lasciare alla singola scuola la libertà di svolgerle»”.
Ma come? La prima parte ripete, giustamente, una cosa ovvia, cioè la necessità, imprescindibilità, di percorsi di miglioramento, visti i negativi risultati Invalsi in alcune realtà, risultati che vanno in contrasto con la sfasatura nord-sud tra voti agli scrutini e alla maturità e l’effettiva preparazione.
Perché è l’effettiva preparazione che conta, supportata da quel “valore aggiunto” che è il proprio del lavoro della scuola. Cioè le comparazioni e le classifiche tra regioni e tra scuole non valgono se non si hanno consapevolezza e conoscenza del “valore aggiunto”, a partire dalla situazione di partenza, del contesto sociale.
Ma, fatte le tare di questa situazione di partenza, poi è giusto avere uno strumento di comparazione, obbligato per tutti. Perché non basta il pezzo di carta fine a se stesso.
Ma poi, nella seconda parte, la soluzione che Gallo propone sarebbe, pensate un po’, togliere di mezzo quello strumento che ti ha dato in mano il quadro comparativo dei risultati negativi della preparazione.
Come dire: se il termometro ti dice la febbre, meglio buttare via il termometro. Non basta dire: se vuoi usalo. Che è come dire che non c’è nessun parametro comunque, per quello che può valere.
Conta poco sapere quale sia il partito di appartenenza dell’on. Gallo (comunque è dei 5S), ma rilevare il non-senso delle sue parole. Come fa ad essere l’on. Gallo presidente della commissione cultura? Che competenze di base può avere uno che fa di queste dichiarazioni? Davvero la politica è nelle mani degli incompetenti?
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