Didattica

DDI, come farne uno standard e non più una didattica di emergenza

La DDI deve rappresentare uno standard per la scuola, non più una didattica di emergenza, afferma Laura Biancato, Dirigente Scolastica che ha curato l’episodio dedicato alla progettazione didattica della web serie Indire I fondamentali della Didattica Digitale Integrata, una serie funzionale alla formazione dei docenti neoassunti e in anno di prova.

Uno standard che si basi sulla progettazione; e una progettazione che si nutra di tecnologia, organizzazione didattica e relazione educativa. (VAI AL CORSO FACILITARE LA DAD)

Tecnologia

Trasformare la DDI in uno standard significa pensare alla didattica digitale integrata secondo una precisa progettualità condivisa tra le parti del sistema scuola. La base della DDI, insomma, coincide con un sistema di scelte condivise ma chiare, afferma la DS Biancato, esplicitando i 4 punti fondamentali di queste scelte progettuali, di tipo tecnico innanzitutto.

  1. Bisogna essere pronti dal punto di vista dell’infrastruttura: l’infrastruttura deve essere ben attrezzata, sia sul fronte dei luoghi scolastici sia sul fronte degli strumenti a disposizione dei ragazzi.
  2. Bisogna scegliere un cloud di istituto, ovvero un sistema digitale che usi la rete per potere condividere e co-progettare; quindi un sistema che regga la progettazione a 360 gradi, tra gli studenti, e tra docenti e studenti.
  3. Scegliere applicazioni e tool di base comuni.
  4. Formare di conseguenza. La formazione del personale scolastico, cioè, deve seguire questo percorso di scelta, mantenendo e implementando le condizioni preventivamente scelte dalla scuola. Si fa un percorso tutti insieme, funzionale a impratichirsi con gli strumenti, i tools, le applicazioni, i sistemi digitali preventivamente predisposti dalla scuola.

Organizzazione

Ma la progettualità non è solo di tipo tecnico. La DDI, come si è sperimentato a partire dalle indicazioni ministeriali, comporta una progettazione didattico-organizzativa molto precisa, che integra lezioni sincrone e lezioni asincrone.  

A questo proposito un suggerimento di Scuola News, la rubrica di Rai Scuola, è quella di “aprire” il gruppo classe, per venire incontro alle esigenze del docente che abbia un tempo ridotto a disposizione per preparare lezioni asincrone, laddove le lezioni sincrone richiedano già una importante mole di lavoro. In altre parole: sarebbe auspicabile concepire il gruppo classe sempre aperto all’interazione con l’esterno, per esempio attraverso la partecipazione di ospiti, e promuovendo il lavoro interdisciplinare e trasversale anche con altre classi.

Si sostiene nella puntata di Rai Scuola: Dagli studi effettuati durante il lockdown, è emerso che i risultati migliori si ottengono quando vi è integrazione fra le due modalità (sincrona e asincrona). Naturalmente in tutto questo il problema principale è il tempo: preparare dei validi materiali riusabili da distribuire, delle lezioni registrate approfondite, vuol dire impiegare del tempo e se abbiamo da svolgere anche le lezioni live, il tempo che abbiamo a disposizione è poco.
Ecco perché scongiurare la chiusura del gruppo classe, cioè la tendenza, in questo momento di didattica digitale integrata, di chiudere in sé stesso il gruppo classe, come un bozzolo.

Relazione

Infine non meno importanti le questioni relazionali ai fini di un’efficace progettazione della DDI come didattica standard. La didattica digitale integrata deve permettere di costruire relazioni significative anche in contesti digitali, relazioni analoghe a quelle che potremmo costruire in classe, per favorire gli alunni nella costruzione di un’esperienza di sé positiva, legata alla realtà e al mondo esterno. Parliamo cioè di relazioni stabili, durature, non affettivamente neutre, relazioni che siano ispirate alla positività e nell’ambito delle quali gli educatori sappiano gestire le emozioni negative (tipiche di questo periodo emergenziale) con equilibrio.

Sugli aspetti della relazione e della gestione delle emozioni in rapporto alla DaD e alla DDI, vi segnaliamo il corso Facilitare la didattica a distanza.

Il corso

Segui il corso Facilitare la didattica distanza, abilità socio-pedagogiche e superamento delle negatività, di Pino De Sario, in programma dal 12 gennaio 2021.

Un corso pratico, operativo, che agevola il lavoro dell’insegnante in questo complesso momento storico, davanti all’emergenza sanitaria.

Le aree del corso:

  1. La prima. Le nostre persone (il sé), i ragazzi, i colleghi, siamo tutti messi sotto pressione a livello delle emozioni, non possiamo non provare il sentimento della paura. Ancora di più quindi, è importantissimo conoscerne il funzionamento, per provare a tracciarne stili per una gestione efficace.
  2. La seconda. Il corso mette in evidenza le tecniche a distanza, da agire sui portali multimediali, come integrazione tra le scienze socio-comunicative e i dispositivi elettronici. Ecco la prima galleria socio-pedagogica.
  3. La terza. L’avvio di una ricognizione sulla crescita personale dell’insegnante, in cui sono incluse tre proposte pratiche, alcune riflessioni concettuali e scientifiche, due strumenti operativi finali. Per passare dalle paure alla crescita di sé.
Redazione

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