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DDI per studenti, ma i docenti vanno a scuola per fare lezione a distanza

La burocrazia partorisce queste assurde risoluzioni.  Sembrerebbe (ci piace usare il condizionale) questo il diktat dell’ultima nota Bruschi di ieri.
Ovviamente ci riferiamo alle scuole secondarie di secondo grado  e  soprattutto a quelle dove si pratica la DDI ed è attuata nella misura del 100%, secondo quanto deciso dalle disposizioni dei Presidenti delle Regioni come Fontana in Lombardia,  De Luca in Campania e Musumeci in Sicilia.
Credo a questo punto che si tratti di un vero e proprio accanimento contro gli insegnanti e il personale ATA.
Dott. Bruschi, anche gli insegnanti per spostarsi usano   i mezzi pubblici e non sono affatto immuni dal Covid 19. Come nelle scuole sia pur vuote e fredde possono infettarsi.
Ricordi che ci sono scuole superiori dove tra docenti e ATA si superano le 250/300 unità presenti.
Dott. Bruschi ritiri la sua nota di ieri, in quanto è esplicativa di un’ipotesi di contratto che di fatto contratto non è, in quanto firmata solo da Anief e Cisl che non hanno il 51% della rappresentatività sindacale.
Il suo si configura come un atto unilaterale del Ministero.
Dott. Bruschi, capiamo l’immagine tutta politica  che il Governo  vuole dare con  scuole aperte, ma noi auspichiamo il buon senso, perché il fine ultimo di noi tutti è proteggerci  dal contagio, studenti come insegnanti e i trasporti e le scuole sono luoghi di diffusione del contagio.
Dott. Bruschi, ci pensi e ritiri la nota o faccia una precisazione affinché i DS non chiamino i docenti in servizio altrimenti il senso dello stesso DPCM di domenica 25 ottobre viene snaturato.

Scuola Bene Comune

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