Sono giunti al settimo giorno di sciopero della fame i docenti, genitori e studenti impegnati, a staffetta, sotto l’Ufficio scolastico regionale di Bologna per protestare contro la riforma ‘La buona scuola’.
Il 13 giugno andrà a trovarli il segretario Fiom Maurizio Landini. “Ringraziamo fin d’ora il segretario della Fiom – scrivono gli autori della protesta – per l’attenzione e la sensibilità più volte dimostrate nei confronti di una scuola pubblica che ha garantito a intere generazioni pari opportunità di accesso a un’istruzione di qualità, gratuita, laica e inclusiva. Un scuola oggi a rischio di estinzione. In nome di una presunta e inesistente efficacia ed efficienza amministrativa infatti, si rinuncia al principio chiave di ogni democrazia che si rispetti: il principio di uguaglianza”.
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“Restando così la riforma proposta da Renzi – aggiungono – è facile prevedere cosa accadrà da qui a pochi anni. Prolifereranno le scuole private per chi potrà permettersele, fioriranno le scuole pubbliche di lusso nei quartieri bene delle città e si moltiplicheranno le scuole pubbliche senza risorse e senza speranza nei quartieri popolari e nelle periferie povere. Scuole di serie A e scuole di serie B, scuole per la classe dirigente e scuole per le classi meno abbienti. Un salto indietro di decenni. Di nuovo accadrà che i figli dei dottori faranno i dottori mentre i figli degli operai faranno gli operai”.
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