In materia di politica scolastica, fra Italia dei Valori e PD è ormai guerra aperta.
Il casus belli più recente riguarda il ddl sulle norme di autogoverno delle scuole noto anche come ddl Aprea pur trattandosi ormai di una proposta di legge condivisa anche dal PD e dal Terzo polo.
Nella giornata del 2 luglio a Firenze si è svolto un incontro pubblico del Tavolo Regionale per la difesa della scuola statale al quale ha partecipato anche l’onorevole De Pasquale del PD che, evidentemente, ha mantenuto una posizione che non è piaciuta a Pierfelice Zazzera (IDV), vicepresidente della Commissione Cultura.
Al termine dell’incontro Zazzera non usato mezzi termini e ha dichiarato: “Noi dell’Italia dei Valori ribadiamo la nostra ferma opposizione all’approvazione della legge Aprea sull’autogoverno scolastico. Si tratta di un provvedimento incostituzionale che aziendalizza le scuole e dequalifica l’offerta formativa creando profonde disuguaglianze sul territorio nazionale. Abbiamo più volte espresso la nostra contrarietà al testo voluto dall’ex Presidente della Commissione Valentina Aprea, e ora riteniamo necessario bloccare l’iter in legislativa attualmente in corso presso la Commissione Cultura della Camera”.
“Per questo – ha aggiunto Zazzera – facciamo un appello al PD con cui vogliamo condividere progetti ed iniziative per costituire una vera alternativa nel Paese e la scuola e’ un banco di prova”.
E poi la conclusione che non lascia spazio a equivoci: “Vogliamo sapere dal PD se intende difendere la scuola statale prevista Costituzione o va dietro le sirene dell’ex presidente Aprea”.
Per il momento nessun esponente del PD si è espresso sulle dichiarazioni di Pierfelice Zazzera ma i toni del deputato dell’Idv lasciano presagire che non mancheranno toni polemici.
Va peraltro rilevato che, al momento, l’esame del disegno di legge risulta sospeso: questa settimana il tema non è all’ordine del giorno della Commissione Cultura della Camera, forse perché le forze politiche stanno cercando di trovare un punto di accordo.
Il PD, infatti, pur avendo più volte dichiarato di apprezzare l’attuale impianto del provvedimento deve far fronte alle pressioni che provengono non solo dai movimenti ma soprattutto dalla Flc-Cgil le cui posizioni sembrano in questo momento ben rappresentate dalle dichiarazioni di Zazzera.